Roberto Mandressi, l’amarcord anni ’80.

Il “Rensenbrink della Brianza” : Roberto Mandressi ha vestito per 3 stagioni la casacca dell’elefante, lo ricordiamo nell’amarcord anni ’80 come calciatore con la maglia rossazzurra. Roberto Mandressi veniva dalla Cavese di C1, come tanti altri che in quell’epoca seguirono questa strana trafila dal club metelliano a quello rossazzurro. Un polentone, insomma un “nordista” fiero d’esserlo. E la fierezza e un vanto, e basta. Come Polenta ( il calciatore ) capito nel periodo sbagliato. Il ciclo vincente s’era chiuso. Fosse arrivato un paio d’anni prima…avrebbe fatto la riserva di Cantarutti e Crialesi.
Gli tocco in sorte un Catania dignitoso si, ma ormai avaro e triste. Anni di cadetteria senza clamore, qualche pareggio di classe con le grandi. Ci si accontentava, in fondo. Gli anni di Rambone. E si ando in C. Con Bruno Pace da Pescara in panchina.
Il mito del “Rensenbrink della Brianza” era ormai in declino. Qualcosa s’era rotto. Ma Massimino era Massimino. Se lo porto a Chiusi della Verne, sede del ritiro post-retrocessione. Borghi se ne era voluto andare ( ma tornera mesi dopo con vivo affetto ).
Coppa Italia ’87/88, ultima giornata del girone 3, gara in notturna il 6 settembre ’87. Arbitra Acri di Novi Ligure.
Marco De Simone, il forte terzino di Frattamaggiore, gioca una delle sue ultime gare con la maglia degli etnei. Passera all’ ACR Messina, divenuto l’eldorado dell’epoca per i calciatori del sud. Sara un addio molto avvelenato.
Il Catania ( che e in C1 ) contro il Brescia ( che viene dalla A e conta tra le sue fila il brasiliano Branco, alias Claudio Ibrahim Vaz Leal ). Vince il Catania, a sorpresa, 0-1, segna Mandressi al 3′ della ripresa.
I rossazzurri giungono a -2 punti dalla qualificazione avendo shierato giovani per le gare disputate. Un buon risultato.
Mandressi, dicevamo. L’ultimo flash e bizzarro: si gioca al Cibali Un Catania-Campobasso. I molisani le suonano alla grande : 1-3 per gli ospiti. Mandressi si fa buttare fuori, s’infuria, e che fa? Si toglie le scarpe ed esce a piedi scalzi!
Passa proprio al Campobasso e confeziona la prima delle sue vendette: segna al 90′ il punto della vitoria-beffa per i suoi nella gara d’andata del campionato ’88/89.
Il Catania di D’Ottavio e company, sostenuto da migliaia di tifosi, cadde dopo aver sprecato l’impossibile per 90 e piu minuti.
E non e finita. Stagione ’89/90, Catania-Monopoli al Cibali. Spiove in area ospite un pallone, Mandressi fa una…maradonata, cioe respinge la sfera di pugno, almeno cosi ricordo da uno sbiadito servizio televisivo visto la sera all’epoca….. Nulla: niente rigore. L’arbitro non ha visto…
Lo chiamano “Rensenbrink della Brianza” per aver mosso i primi passi da calciatore alla fine degli anni ’70, l’epoca della mitica ala dell’Olanda ’78.
Ha giocato nel Catania in anni difficili, l’affetto e la riconoscenza si deve, comunque.
Roberto Mandressi oggi ha 47 anni ( e nato a Seregno nel 1960 ), la sua e stata comunque una discreta carriera di bomber di B e C ma non va dimenticato che il suo esordio nella massima serie lo timbro con il mitico Milan della stella ( 9 gare complessive in A col “diavolo” rossonero ).
Tornando a Brescia-Catania, in cadetteria c’e un 4-1 del ’76/77, un 1-0 dell’ ’81/82 e un 2-0 dell’ ’85/86. Anche se va computata la vittoria di Coppa che abbiamo rievocato.