Pescara-Catania, l’avversario

Giovanni Galeone ha ottenuto le ultime due promozioni in massima serie. Non si puo dire che il Pescara anni ’70/’80/’90 non si sia tolto significative soddisfazioni. Pur nel contesto di una serie A da provinciale i colpi clamorosi non sono stati rari.
Il cronista sportivo piu scaltro ricordera lo 0-2 nel S.Siro interista la prima di campionato ’87/88, l’Inter dei futuri record del Trap e dei tedeschi. L’anno dopo gli abbruzzesi espugnarono con un sonante 1-3 l’Olimpico romanista col brasiliano Tita mattatore d’epoca sebbene in un insano contesto di contestazione capitolina per il pessimo andamento della squadra. Ma proprio a Roma il Pescara trovo il bis qualche anno dopo, nell’ultima serie A datata ’92/93: 0-1.
Alla fine fu retrocessione ma nelle ultime gare casalinghe all’Adriatico caddero rovinosamente Napoli ( 3-0 ) e la Juve del solito Trap con un umiliante 5-1.
Tempi passati, il Pescara anni ’70 dei vari Piloni, Mosti, Motta, Repetto e Nobile ispiro un inno con sola voce e chitarra che era come un mantra per gli aficionados del delfino. poi vennero gli ’80: il ripescaggio dalla C1 al posto del Palermo, l’arrivo di Galeone, “l’uomo della provvidenza”, capace di far svegliare un attaccante come Rebonato ( gia compagno di Vialli alla Cremonese degli spareggi romani ).
Con Rebonato i biancoazzurri salirono in A tra lo stupore di tutti. L’attaccante fu venduto alla Fiorentina per un pacco di soldi: una bufala tremenda, Rebonato torno rapidamente all’anonimato che meritava. In compenso in riva al dolce Adriatico giunse Leo Junior e poi Tita ed Edmar: un Pescara “sambaro” che per due anni si mantenne a galla. l’ultima massima serie fu uno strazio: dalla Danimarca fresca campione d’Europa fu preso Sivebaek insieme al francese Mendy. la Gialappa’s band scialo alla grande proprio nel primo anno di “Mai dire gol” trasmesso il lunedi in seconda serata.
In Curva Nord dell’Adriatico comparve questa scritta: “Gialappa’s grazie per l’audience”. L’anziano e rustico patron Pietro Scibilia ormai non c’entrava piu nulla con quel calcio miliardario e televisivo. Lui come Massimino, Rozzi e Anconetani ( tutti e tre prematuramente scomparsi ).
Questo attuale e il periodo dei Chievo e degli Empoli di turno, un’altra galassia.
Gli anni piu recenti hanno regalato la serie C dopo 20 anni tra B e A. I veleni di Ivo Iaconi nel dopo Catania-Pescara 1-0 play-off sono noti a tutti. Solo alla fine del torneo 2002/03, ancora con play-off, la B viene di nuovo raggiunta. Seguono due retrocessioni consecutive legate ai fallimenti di Iaconi prima e di Simonelli dopo, capitomboli vanificati da due provvidenziali ripescaggi, l’ultimo dei quali fortemente contestato dal nuovo Napoli di De Laurentiis, rivoltosi invano ai tribunali per ottenerne l’annullamento e farsi ripescare al suo posto.
Il Pescara attuale non ha piu quasi nessun reduce dallla clamorosa retrocessione della passata stagione. Maurizio sarri guida un gruppo eterogeneo con vecchiacci in retoguardia ( Di Liso e Delli Carri ) e giovani interessanti in primavera come il bomber Ciofani. il modulo preferito e il 4-2-3-1. I sei tra difesa e mediana bassa sono quasi sempre gli stessi, il quartetto d’offesa e cangiante: Vigna-Croce sugli esterni con Bonfiglio in mezzo con alternativa Jadid. O Matteini, il bomberino toscano letteralmente esploso in terra d’Abruzzo, che si alterna da punta con il siciliano Cammarata.