Nel catanese pescatori in agitazione

Prosegue lo stato di agitazione della marineria acese, da tempo impegnata affinché lo Stato consenta l’utilizzo dell’attrezzo da pesca denomianto “ferrettara” oltre le 10 miglia nautiche. Lo scorso 3 giugno, infatti, sulla Gazzetta Ufficiale, è stato riportato il Decreto 8 maggio (firmato dal ministro De Castro) che consente ai pescatori registrati nell’Ufficio marittimo della marineria di Ponza – in via sperimentale – “l’impiego della ferrettara nei limiti dell’abilitazione all’esercizio dell’attività e comunque non oltre le 18 miglia dalla costa dell’isola di Ponza. L’utilizzo è consentito per la campagna della pesca 2008 e non oltre il 30 agosto 2008”. Secondo i pescatori il decreto “sancisce la disparità di trattamento tra le marinerie italiane, che a parità di requisiti, non hanno pari diritti”.
Già ad aprile e poi a maggio la marineria acese aveva chiesto l’estensione del provvedimento anche alle altre marinerie italiane. La richiesta era stata supportata al Ministero da due vibranti missive del sindaco di Acireale Nino Garozzo.
Adesso la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale contemplante l’autorizzazione solo per la marineria di Ponza, ha gettato nello sconforto i pescatori acesi: “Ci sentiamo discriminati, assolutamente penalizzati dal punto di vista economico oltre che occupazionale: è messa a rischio la stessa sopravvivenza delle imprese di pesca, già martoriate dal caro gasolio”.
Questa mattina al municipio il sindaco Nino Garozzo ha ricevuto una delegazione di pescatori. Insieme è stata stipulata una terza lettera che è stata già inviata la Ministero oltre che al prefetto di Catania. Scrive tra l’altro il sindaco: “Non possiamo che reiterare la richiesta di estensione del Decreto 8 maggio alle altre marinerie italiane che utilizzano il medesimo attrezzo. Corre l’obbligo informare che la marineria ha da subito manifestato grave disappunto ed è pronta a mobilitarsi anche con azioni clamorose. Attendiamo fiduciosi che ragioni primarie di parità di trattamento, possano essere accolte da codesto Ministero”.
All’incontro era presente anche il deputato alla Camera, on. Basilio Catanoso che ha formalizzato il 4 giugno una Risoluzione in Commissione Agricoltura con cui impegna il Governo “a intraprendere le necessarie iniziative dal punto di vista normativo al fine di modificare le modalità d’impiego della ferrettara (piccola rete da posta derivante), nel senso di allargare i limiti operativi delle imbarcazioni, a seconda delle abilitazioni delle singole unità di pesca, autorizzando anche le altre marinerie italiane, soprattutto per non creare inutili e dannose disparità di trattamento”.
Inoltre, secondo i pescatori, la pesca con i pescherecci professionali all’interno delle 10 miglia, rischia di congestionare il “traffico” marittimo in prossimità delle coste isolane e all’ingresso dei porti frequentati da navi da crociera, barche da diporto, singole piccole imbarcazioni: uno specchio d’acqua decisamente insufficiente che potrebbe persino diventare pericoloso per la sicurezza dei natanti tutti.