10 domande all’a.d. del Catania Pietro Lo Monaco

Quali i perche di un divieto di accesso allo stadio Domenica 23 agosto 2009, ore 19:50 circa mi appropinquo, in compagnia del collega Giuseppe Bentivegna, alla postazione di rilascio accrediti ubicata in piazza Spedini lato destro rispetto all’ingresso della tribuna A. Dico il mio nominativo rilasciando apposito documento d’identita alla gentile signorina deputata al rilascio voucher stampa. La stessa farfugliando una spiegazione a meta tra il confuso e l’imbarazzato mi informa bellamente del fatto che nessun pass stampa era stato predisposto dalla societa per me per assistere alla gara Catania- Sampdoria e conseguentemente avere accesso alla sala stampa per la raccolta delle interviste. Naturalmente la richiesta d’accredito era stata formulata nei tempi stabiliti dalla mia testata (Radio Catania) che a sua volta e tra quelle regolarmente accreditate per servizi giornalistici all’interno dello stadio “Angelo Massimino”.
L’episodio mi induce a formulare 10 quesiti all’a.d. Pietro Lo Monaco in qualita di responsabile della societa Calcio Catania nella speranzosa attesa di una risposta

1) Egregio dott. Lo Monaco due anni addietro nel corso di un incontro aperto agli operatori dell’informazione le chiesi se il tempo delle diffide ad personam ai giornalisti non graditi fosse terminato o meno. Debbo dedurre invece, dalle ultime vicende riguardatemi, che quest’operato proceda senza sosta alcuna ?
2) A prescindere dalla bozza di convenzione approntata con il comune di Catania non reputa vada al di la delle sue competenze decidere chi puo lavorare o meno all’interno di una struttura che resta di proprieta della collettivita?
3) Uno dei suoi must e quello delle cinque componenti come fattori determinanti per i buoni risultati di una societa di calcio. La quinta “componente” di sorta e la stampa. Le sembra quello di scindere i giornalisti in “buoni” e “cattivi”il miglior modo per favorire un clima sereno intorno alla societa ?
4) La magistratura ha ritenuto di non procedere contro di me in relazione alla querela sporta tra gli altri da lei e dal presidente Antonino Pulvirenti giudicando inconsistenti le accuse relative al reato di diffamazione a mezzo stampa rivoltemi dai vostri legali. Questa vicenda c’entra qualcosa con il suo diniego a consentirmi l’ingresso allo stadio ?
5) Non crede che la sua immagine di uomo forte del Calcio Catania, direttore Lo Monaco, in alcun modo possa essere scalfita dalla mia presenza, per mere ragioni lavorative, nell’impianto di calcio dove si svolgono le gare interne dei rossazzurri ?
6) Non reputa che confrontarsi con una critica scevra di preconcetti ma al contempo non asservita possa rappresentare motivo di arricchimento per tutto il movimento calcistico locale ?
7) Non si contano piu i motivi di contrasto tra lei ed esponenti della carta stampata: da Alessio D’Urso ad Orazio Provini passando per Massimo Licari. Immaginando difficile individuare in tutti costoro motivi di astio preconcetto nei suoi confronti non ritiene opportuno addebitabile a lei qualche deficit nel relazionarsi con la libera stampa ?
8) In piu occasioni agli organi di stampa ha riferito di non avere mai in nessuna occasione inteso mettere bocca sui convincimenti personali dei giornalisti, non avverte sussista un contrasto tra questa affermazione e la sua condotta ?
9) Di recente ha dichiarato che la “fama” di molti esponenti del giornalismo sportivo locale sia attribuibile in toto ai successi del Calcio Catania da quattro anni nella massima serie di calcio. Non reputa che quest’affermazione contenga un implicito memento alla categoria allorquando la stessa dovesse sollevarle critiche di alcun tipo ?
10) Non crede , in ultimo, che siano altri i luoghi deputati per effettuare obiezioni all’operato di un esponente della classe giornalistica (l’Ordine dei Giornalisti ad esempio) e che non si possa a priori stabilire chi e gradito o meno allo stadio “Massimino” ?

Luca Allegra