Senza maglia e senza bandiera

Il presidente etneo Nino Pulvirenti ha definito “una grande tragedia sportiva” lo straziante incidente che ha causato la scomparsa di due persone in viaggio verso Lecce. I due superstiti ancora in gravi condizioni.
[ NELLA FOTO IL PEZZETTO DI TRIBUNA CON I FIORI APPOGGIATI ] SENZA MAGLIA E SENZA BANDIERA. Cosi, in un mattino di caldo sfasato, al seguito di un’impresa sportiva. Tra i tornanti polverosi di strade del sud impudentemente lasciati marcire. Partono. Ma non arrivano. E non tornano. Indietro. La straziante voce silente dei tifosi allo stadio di Via del Mare e quanto di piu eloquente: un mazzo di fiori donati ad Orazio Russo, anima e capitano in pectore di questo splendido Catania, prontamente sistemati sotto un lenzuolino da culla su cui qualcuno ha vergato la frase dell’addio ai compagni di viaggio senza piu luce neglio occhi.
Un quarto d’ora di silenzio e poi si torna a rombare in quella tribunona piena di tifosi rossazzuri composti, addolorati, memori di altre tragedie che si ripetono con disarmente ciclicita. Accadde 5 anni fa, il Catania di Guerini di scena a L’Aquila, impegnato in una risalita che per quell’epoca pareva utopia.
Nel viaggio d’andata un giovane tifoso perde la vita. E’ Fabrizio Lo Presti, il ricordo strazinte e ancora vivo tra i tifosi che portano sempre in giro uno striscione con il suo nome di battesinmo.
I lutti che hanno travagliato la storia del Catania. Troppi. Amari. Strazianti. E da ognuno non ci si e mai risollevati totalmente. Catania e la sua gente portano le cicatrici sanguinanti come piaghe: la fine di Limena, la sparatoria del Cibali nel 1983, la scomparsa del presidente Massimino, l’addio di Piero Dupplicato, di Fabrizio Lo Presti, di Vincenzino Del Vecchio…e tanti altri.
Tutti amati e amanti di questi colori. Ma tutti rispettati e onorati anche da chi del Catania vuole sentirsi tradizionalmente nemico. L’odio scompare, la rivalita pure. I colori, i vessilli non contano piu… SENZA MAGLIA E SENZA BANDIERA.