TEATRO: VA IN SCENA L’ELEFANTE SIMBOLO DI CATANIA

La commedia con musiche “‘Ntonia e Pasqualinu”, che debutta domenica 13 settembre alle 21 nel Palazzo della Cultura, narra la fuga del pachiderma donato nel 1965 dal circo Togni alla città e rimasto per un anno alla Villa Bellini prima di morire. Una produzione Schizzid’arte-Il Cantiere con la regia di Cinzia Caminiti Nicotra e 14 tra attori e musicisti insieme a un “vero” elefante, al Gatto Blu come “Guest Star” e ai giochi di fuoco finali di Vaccalluzzo

Catania, 10 settembre 2015 – Un “vero” elefante, che barrisce, balla, corre, meraviglia, sarà l’attrazione di “‘Ntonia e Pasqualinu”, commedia con musiche che, prodotta dalla compagnia Schizzid’Arte in collaborazione con Il Cantiere per la regia di Cinzia Caminiti Nicotra, andrà in scena domenica 13 settembre alle 21 nel Palazzo della Cultura di Catania (ingresso 10 euro).

Protagonista dello spettacolo insieme al pachiderma è un gruppo di contastorie e musicisti girovaghi che, con variopinti cartelloni illustrati, piomba alla “fera ‘o luni”, cuore pulsante di Catania, per narrare una meravigliosa storia a metà tra realtà e fantasia: quella dell’amore – platonico, per carità – tra il pescatore Pasqualino e una donzella piuttosto robusta: l’elefantessa ‘Ntonia appunto, donata nel 1965 dal Circo di Darix Togni alla città e morta un anno dopo nella Villa Bellini.

La vicenda era stata ricostruita nel racconto “Toni e Pasqualinu”, inserito nel volume “Gran Circo Catania”, da Giuseppe Lazzaro Danzuso, che ne ha tratto un copione teatrale.

“Per quanto leggiadra – spiega la regista -, l’elefantessa era già piuttosto avanti negli anni. Ma non per questo doma: il giorno della consegna, infatti, sotto un terribile caldo agostano e con le telecamere della Rai che dovevano immortalare in diretta la consegna del pachiderma alla città che lo aveva per simbolo, si diede alla fuga per le strade di Catania come una fanciulletta che, promessa a un uomo che non le piace, scappa prima delle nozze”.

Cinzia Caminiti Nicotra sottolinea come la cifra della rappresentazione, arricchita da giocolieri e artisti da strada, fuochi d’artificio e distribuzioni di dolciumi, stia proprio nella vicenda dell’amore apparentemente impossibile tra pescatore e pachiderma, paragonabile a quello tra i Catanesi e Catania, “città, caotica e meravigliosa, disordinata e bellissima, da vivere ma anche da comprendere, cantare  e amare”.

A rendere il lavoro quattordici tra attori e musicisti: la stessa Cinzia Caminiti Nicotra, e poi Paolo Capodanno, Paolo Filippini, Stefano La Rosa, Salvo Lombardo, Rosalba Sinesio e Mario Pulvirenti. In scena anche, con i bambini del Laboratorio teatrale “Il Cantiere”, Salvo Di Bella, Daniela Fichera, Doriana Lo Castro, Marco Caruso, Riccardo Cavallaro, Maria Stella De Luca e Giulia Di Paola.

“Guest star” saranno Gino Astorina, Luciano Messina e Nuccio Morabito del Gatto Blu, che danno la voce ai personaggi dell’esilarante teatrino di marionette inserito nello spettacolo.

Da sottolineare come tutto in questa rappresentazione, dalla vestizione – i costumi sono della stessa Caminiti Nicotra – al montaggio dell’essenziale scenografia e degli attrezzi scenici di Rosalba Sinesio, avviene a sipario aperto, coinvolgendo il pubblico, in particolare nelle scene in cui i girovaghi lo invitano a versare un obolo per conoscere la fine del racconto.

Nello spettacolo musiche e canzoni (i testi sono di Lazzaro Danzuso) sono firmate da Paolo Capodanno e le coreografie da Paolo Filippini. Ci saranno anche, come recita la locandina, biscotti della monaca e i giochi di fuoco finali di Vaccalluzzo.