Protocollo Comune-Asp: incontri con docenti e genitori per contrastare la dispersione scolastica.

Protocollo Comune-Asp: incontri con docenti e genitori per contrastare la dispersione scolastica.
Un progetto iniziato a marzo che si avvia a conclusione con la fine dell’anno scolastico.

Foto Assessore

“I genitori perfetti non esistono ……” e “I docenti perfetti non esistono …..”: sono questi i temi degli incontri realizzati nell’anno scolastico 2014-2015 negli istituti Battisti, Malerba e San Giorgio (I, II e VI circoscrizione), nell’ambito del protocollo sottoscritto tra l’ assessorato alla Scuola del comune di Catania e l’ Azienda sanitaria provinciale di Catania, finalizzato a contrastare la dispersione scolastica. L’intervento nelle scuole, sostenuto dal direttore sanitario dell’ASP Franco Luca, rappresenta un ulteriore tassello nel programma di attività di prevenzione dell’abbandono scolastico voluto dall’assessore Valentina Scialfa e portato avanti con il coordinamento dell’ufficio attività parascolastiche della direzione pubblica istruzione.
Gli incontri hanno affrontato le criticità emerse da una rilevazione condotta da pedagogiste dell’ASP 3 attraverso colloqui con dirigenti scolastici e docenti. Riguardano in particolare la crisi del ruolo genitoriale e la difficoltà di un piano pedagogico coerente tra scuola e famiglia con conseguente crisi del ruolo del docente.
L’iniziativa è stata coordinata da Anna Fazio, direttore dell’unità operativa complessa di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, e curata dalle pedagogiste Gabriella Barrica, referente dell’ufficio educazione alla salute del distretto Catania, e Anna Teghini, referente dispersione scolastica del dipartimento di salute mentale diretto da Giuseppe Fichera.
I prossimi interventi saranno rivolti non solo ai minori ma anche alle famiglie che hanno un ruolo fondamentale nel contrastare il disinteresse per la scuola e l’abbandono che, come sottolinea l’assessore Scialfa “sul piano umano rappresenta la mancata fruizione di un diritto, quello allo studio, e uno spreco di talenti e risorse anche intellettuali, e sul piano sociale conduce a situazioni di emarginazione, difficile inserimento lavorativo, devianza e, spesso, delinquenza”.