Dopo aver commosso il Belgio lo spettacolo “262 vestiti appesi” approda a Catania

Ideato, interpretato e diretto da Alessandro Idonea, con le musiche e la recitazione di Mario Incudine e con Giorgia Boscarino e Andrea Balsamo.
Il testo di Maria Elisa Corsaro al teatro Ambasciatori sabato 12 e domenica 13 aprile 2014

Debutto siciliano per lo spettacolo “262 vestiti appesi”, ideato e diretto dal giovane attore e regista Alessandro Idonea, su testo di Maria Elisa Corsaro e recitato dallo stesso Idonea, dal cantautore Mario Incudine (nella tripla veste di attore, cantante e compositore delle musiche originali dell’opera), dall’attrice Giorgia Boscarino assieme all’attore-musicista Andrea Balsamo. Dopo aver commosso il Belgio negli scorsi mesi di novembre e dicembre, approda al teatro Ambasciatori di Catania sabato 12 alle 21 e domenica 13 alle 17.30. Lunedì 14 alle 11 replica per le scuole superiori. Biglietti 15 euro, e con la promozione “Porta un amico in teatro” due biglietti al prezzo di 16 euro. Info e prenotazioni al 349.2971824.

262 vestiti appesi

Lo spettacolo, prodotto dall’associazione teatrale “Angelo Musco” di Catania, gode del patrocino non oneroso della Presidenza della Camera dei deputati della Repubblica italiana. I costumi di scena sono di Antonio Zagame, le luci di Francesco Noè e i movimenti coreografici di Donatella Capraro. Il testo ha già riscosso grande successo di pubblico nella sua anteprima a Bruxelles, nel debutto al Bois du Cazier di Marcinelle, e nelle repliche al museo minerario Blegny-Mine di Liegi e alla sala Acli “I Carbonari” di Genk, nel Limburgo, dove è stato applaudito da figli e nipoti dei minatori protagonisti del racconto, profondamente commossi dalla messa in scena.

LO SPETTACOLO

L’8 agosto del 1956 rimasero 262 vestiti appesi sulle grucce nel capannone esterno della miniera di Marcinelle, in Belgio. Erano di 262 minatori, 136 dei quali emigrati italiani, molti dei quali siciliani partiti in cerca di fortuna, inghiottiti con le loro tute annerite dall’incendio che divampò all’interno della cava di carbone del Bois du Cazier: nessuno di loro risalì in superficie a riprendere i propri abiti. La storia, portata sulla scena a quasi 58 anni dalla tragedia, prende vita attraverso il dialogo tra Ture (Idonea), il suo amico cantastorie (Incudine), costretto a emigrare in Belgio per sconfiggere la fame, e “la donna”, voce delle mogli degli emigrati che rimanevano ad aspettare i soldi necessari per affrontare il “viaggio della speranza”. A fare da colonna sonora, il brano “Escusè muà pur mon franzè”, la lettera di un sopravvissuto a Marcinelle rimasto muto dopo l’incendio, pubblicata nell’ultimo cd di Mario Incudine.

Lo spettacolo diretto da Idonea ripercorre i terribili momenti della catastrofe di Marcinelle, i sogni e i viaggi degli emigrati italiani che morirono nel terribile rogo della miniera belga e le ripercussioni che la tragedia ebbe sulla vita dei sopravvissuti e delle famiglie delle vittime. Il testo, recitato in italiano, siciliano e francese maccheronico (la lingua parlata dai minatori siciliani a Marcinelle), alterna il registro comico a quello drammatico e la recitazione alla musica. «È il nostro omaggio alla memoria – spiega Alessandro Idonea – abbiamo raccolto i ricordi di uomini e donne ormai anziani, e ci siamo presi carico di testimoniare un grido di dolore per decenni rimasto sopito, sepolto da una valanga di omissioni».

La presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, così si è espressa nel suo messaggio rivolto agli artisti dell’opera: «Occorre mantenere viva la memoria di questi eventi, affinché tragedie come Marcinelle, dovute a condizioni di lavoro non dignitose e prive di qualsiasi tutela, non si ripetano più».

LE DATE
Sabato 12 aprile, ore 21, teatro Ambasciatori, Catania
Domenica 13 aprile, ore 17.30, teatro Ambasciatori, Catania
Lunedì 14 aprile, ore 11 (replica riservata agli studenti delle scuole superiori), teatro Ambasciatori, Catania

GLI ARTISTI
Alessandro Idonea
, catanese, si è formato alla Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Catania, diretta da Lamberto Puggelli. In teatro è stato diretto, tra gli altri, dai registi Italo Dall’Orto, Giuseppe Dipasquale, Guglielmo Ferro, Roberto Guicciardini, Roberto Laganà Manoli, Walter Pagliaro, Lamberto Puggelli. Per il cinema ha recitato da protagonista in “Il Piccolo grande senso del dovere” di Daniele Lamuraglia, in un ruolo de “La scomparsa di Patò” di Rocco Mortelliti, tratto da un romanzo di Andrea Camilleri, e in “Chiamami Salomè” di Oscar Wilde, diretto da Claudio Sestieri.

Dal 2007 gira il mondo con lo spettacolo di cui è regista, “One Man Show”, che ha come protagonista il padre Gilberto. Recentemente è stato aiuto regista di Luigi Lo Cascio nell’opera “Otello” inserita nel cartellone del Teatro Stabile di Catania e del Biondo di Palermo.

 

Mario Incudine, ennese, è uno dei personaggi più rappresentativi della nuova world music italiana.

Tra i suoi album, “Abballalaluna” (Egea Music), “Anime Migranti” (Finisterre), “Beddu Garibbardi” (Finisterre) e il recente “Italia talìa” (Universal), segnalato tra i dieci migliori dischi del 2012, secondo posto al Premio Tenco nella sezione “Album in dialetto”, e primo Premio nazionale “Città di Loano” come migliore album del 2012.
Esibitosi nei più prestigiosi festival di world music in giro per il mondo, Incudine nel 2013 ha collezionato più di cento concerti dal vivo. Ha collaborato, tra gli altri, con Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Peppe Servillo, Tosca, Antonella Ruggiero, Alessandro Haber, Mario Venuti, Kaballà e Simone Cristicchi. Voce dell’Orchestra popolare italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, diretta da Ambrogio Sparagna, è anche direttore della 7LuasOrkestra, formazione multietnica che raccoglie le anime sonore di tutto il Mediterraneo. Collabora con il Teatro Stabile di Catania, è direttore artistico di diversi festival di musica popolare in Sicilia e compone colonne sonore per il teatro e per il cinema.

 

Giorgia Boscarino, siracusana, si è laureata in Storia del Teatro moderno al Dams di Bologna, e si è formata come attrice nella scuola di recitazione del Teatro Stabile di Catania, diretta da Lamberto Puggelli. Dallo stesso Puggelli è stata diretta nello spettacolo “Antonio e Cleopatra” di Shakespeare; ha lavorato nella fiaba teatrale “La bella e la bestia” (liberamente ispirata al racconto di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve) per la regia di Francesco Randazzo e ne “La Mennullara” di Simonetta Agnello Hornby, diretta da Walter Pagliaro: tutte produzioni del Teatro Stabile di Catania.

 

Andrea Balsamo, catanese, è un polistrumentista (suona pianoforte, contrabbasso, tamburi a cornice e da parata, gaita galiziana, flauto dolce, ghironda e santur). Diplomato in pianoforte al conservatorio di Catania, ha iniziato a studiare musica a soli 5 anni, coltivando negli anni anche lo studio di composizione, contrabbasso, clavicembalo e musica elettronica. Nel 2008 si è diplomato all’Accademia di Arte drammatica “Umberto Spadaro” del Teatro Stabile di Catania diretta da Lamberto Puggelli. È attivo sia in veste di compositore che di esecutore dedicandosi a un vasto repertorio, vocale e strumentale, che spazia dalla musica antica a quella contemporanea. Ha seguito numerosi corsi e seminari di perfezionamento e ha collaborato con varie orchestre, gruppi da camera e compagnie teatrali in Italia e all’estero. In teatro ha collaborato, tra gli altri, con Lamberto Puggelli, Leo Gullotta, Eugenio Barba e Iben Nagel Rasmussen.