Antiracket Catania: al via gli incentivi tributari per chi denunzia estortori e usurai.

Con un avviso pubblico che disciplina ogni dettaglio procedurale, l’Amministrazione Stancanelli ha pubblicato il documento che regolamenta la concessione dei contributi annui alle imprese che hanno sporto denuncia nei confronti di atti di estorsione e/o usura. Nell’iniziativa della Direzione Comunale Attività Produttive è specificato che sono ammessi al contributo, gli “esercenti un’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o i liberi professionisti, aventi un numero di dipendenti inferiore a quindici o fatturato annuo non superiore a un milione di euro, che subiscono un danno a beni mobili o immobili, ovvero lesioni personali o un danno sotto forma di mancato guadagno inerente l’attività esercitata in conseguenza di azioni commesse allo scopo di costringerli, anche tramite propri rappresentanti o collaboratori ad aderire a richieste estorsive e/o usuraie o per ritorsione alla mancata adesione a tali richieste”. La misura di solidarietà varata dall’Amministrazione Comunale in favore delle vittime della criminalità, segue la delibera di approvazione del regolamento antiracket varato all’unanimità dal consiglio comunale di palazzo degli elefanti su proposta del consigliere Giacomo Bellavia: “E’ un segnale preciso di sostegno alle vittime del racket che denunziano i loro aguzzini – ha detto il sindaco Stancanelli-. Un invito a denunziare che si inserisce nel percorso di legalità intrapreso fin dall’inizio da questa Amministrazione insieme al consiglio comunale. Facendo prevalere i fatti alle parole nella lotta alla delinquenza organizzata e in genere all’illegalità –ha proseguito il primo cittadino- diamo così una mano concreta, nella massima trasparenza, a chi non vuole sottostare ai ricatti e alle intimidazioni, grazie a un documento di straordinaria importanza che colloca Catania all’avanguardia tra le amministrazioni che hanno adottato misure di sostegno a chi denunzia gli autori del pizzo”.
Le agevolazioni concesse ai commercianti vittime del racket consistono essenzialmente in due modalità, tra loro non alternative:

1. Contributo annuo a compensazione di quanto dovuto, per un periodo di cinque anni dal momento della richiesta, in merito ai pagamenti relativi alla sede in cui è esercitata l’attività relativamente a: