A Cittanova solo un pari, il Catania manca la “decima”

Il Catania sfiora la decima vittoria stagionale dopo la strepitosa cavalcata che lo ha visto protagonista. I rossazzurri, sostenuti a Cittanova da più di mille tifosi, non vanno oltre il pareggio in una partita che nel primo tempo interpretano con ritmo compassato. Prevedibili, a tratti abulici, regalano campo agli avversari. È questa l’autentica gara della serie D, fatta di pane e formaggio, con corsa, calcioni e focosi incontri “ravvicinati” tra gli attori in campo. Poco male, il Lamezia pareggia in casa con il Licata e la distanza dalla seconda resta invariata.

Ferraro schiera la formazione tipo con una sola variante, Jefferson al centro dell’attacco al posto di Sarao, che si accomoda in panchina. Per il resto, consueta impostazione difensiva con Bethers tra i pali, Rapisarda, Somma, Lorenzini e Castellini in linea, Rizzo, Lodi e Vitale a centrocampo e Sarno e Forchignone in avanti a supporto di Jefferson.

Il campo di Cittanova, in erba sintetica, è piccolo e stretto e favorisce i padroni di casa che si difendono con sagacia e passione, ripartendo sempre con piglio spavaldo e senza timore. Di vere occasioni da rete, però, non c’è traccia nella prima parte dell’incontro, fatta eccezione per un’uscita temeraria di Bethers al 37° che anticipa l’avversario ma consegna la palla a Rugnetta, che manca il bersaglio a porta vuota con una conclusione sbilenca. Il Catania si scuote e 5 minuti dopo va vicino al goal: calcio d’angolo liftato di Lodi respinto dal portiere, la palla giunge a Lorenzini che calcia male e favorisce la presa del portiere avversario. Nei minuti finali arrembaggio del Catania con un’azione prolungata, Sarno mette in moto Rapisarda che intercetta Rizzo in area, il centrocampista però alza la mira e manda la palla oltre la traversa.

Nel secondo tempo Ferraro dà vita ad un valzer frenetico di sostituzioni, mettendo subito dentro Boccia e De Luca e, poco dopo, Russotto e Sarao. E il Catania riparte di slancio, alzando il ritmo e velocizzando le giocate. Ma il Cittanova si chiude ermeticamente e crea uno sbarramento impenetrabile, rinunciando ora alle ripartenze per portare a casa il risultato. Non si bada più allo stile e sovente il pallone finisce in tribuna.

Nell’ultimo quarto d’ora la partita s’impenna, regalando finalmente emozioni da raccontare. Il Catania prende possesso della metà campo avversaria e le prova tutte per fare breccia nel bunker giallorosso. Tra duelli rusticani, pallonate e ammonizioni a catena mancano però le occasioni da rete. Si arriva al minuto 93 e il Catania ci prova ancora: fallo laterale, palla a Sarao che serve Russotto con un cross morbido al centro dell’area, il rossazzurro mette fuori di testa. Al 95° si consuma l’episodio che fa arrabbiare gli etnei: Sarao controlla un pallone in area e sta per girarsi quando viene abbracciato alle spalle da un difensore, atterramento per lo meno sospetto ma non per l’arbitro che lascia giocare. Proteste vivaci della panchina rossazzurra con Ferraro che ne paga le conseguenze, espulso da Nigro su segnalazione dell’assistente. Si gioca ancora per 7 minuti, in un corposo recupero che però non regala altro.

È il primo pareggio in campionato del Catania, in una partita che rappresenta lo specchio inconfutabile della serie D perché racconta soprattutto di sudore e tacchetti negli stinchi. Una rappresentazione da sangue & arena che il Catania ha comunque mostrato di abbracciare senza remore. Con ferocia e fame crescenti. Spiace però per il primo tempo, giocato sempre sotto ritmo e con poche idee. Per vincere queste partite si deve inseguire sempre il guizzo vincente. Che stasera non c’è stato.