A Catania, spettacolo di danza cinematica, musica e parole

Romance frames, l’ultima creazione della coreografa e danzatrice Emma Scialfa, arriva a Catania, sul parquet di Scenario Pubblico International Choreographic Centre (via Teatro Massimo 16). Lo spettacolo, una coreografia per tre danzatori interpretata da Alessandro Caruso, Simona Fichera e Giuliana Cocuzza, sarà ospite di Scenario nel primo weekend di dicembre. 

Romance Frames
Romance Frames

“Romance frames è una partitura di danza cinematica, movimento, musica, parola e gesto recitato, un viaggio all’interno della storia del Cinema, delle sue suggestioni rivissute in una nuova costruzione sensibile, che lo utilizza come vera materia d’esperienza, cercando di riviverne e ricrearne senso e contenuto”,  racconta la coreografa etnea, che firma lo spettacolo insieme al videomaker romano Claudio Fausti. Un tributo al grande schermo e alle storie d’amore che ha raccontato attraverso i capolavori del cinema d’autore che hanno fatto grande la Hollywood degli anni Cinquanta o la nouvelle vague francese così come il neorealismo italiano, gioielli indimenticati da cui sono stati tratti spezzoni audio, dialoghi, rumori e colonne sonore mescolati ad hoc per fare da leit motiv ad uno spettacolo godibile e appassionante.
“Protagonista di Romance frames è il Cinema, raccontato a partire da una sua profonda eco radiofonica od orchestrale – spiega Fausti, autore e regista di documentari e fiction per la Rai –  una notte insonne,  tra sogno e veglia utilizzando i passaggi sonori, i frammenti di dialogo, i rumori, le musiche, perché si restituisca in movimento danzato ed interpretazione la situazione emotiva del grande schermo”.
“In scena i tre danzatori protagonisti porteranno una sorta di coreografia del discorso amoroso – sottolineano Emma e Claudio. –  Per la costruzione dello spettacolo abbiamo scelto infatti di partire dalla situazione amorosa, non tanto dal film d’amore vero e proprio, per un viaggio di incontro e abbandono,  paura e gelosia, disprezzo e coraggio, monotonia, eros, mistero e provocazione”.