Willy DeVille, intervistato da Radio Catania

Willy DeVille, il celebre cantautore di New York, 57 anni, con ben 17 album all’attivo, ha esordito nel 1976 diffondendo i primi semi di quel forte e rivoluzionario movimento musicale che sarebbe diventato la new wave e il punk newyorkese e che, tra i nomi piu importanti, annovero personaggi come Debbie Harry e i suoi Blondies, i Televisions, Tom Verlaine o i Ramones.
Dopo la recente pubblicazione del nuovo album “Pistola”, l’artista ha intrapreso una lunga tournee europea che, nella fase conclusiva tocca anche la nostra Sicilia: Willy DeVille & The Mink DeVille Band, terra il suo concerto domenica 13 luglio, al Campo Sportivo Bonajuto Somma di Mascalucia in occasione dell’Etna Blues Festival 2008.
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Vi presentiamo l’intervista a Willy DeVille in esclusiva per Radio Catania, realizzata da Rebecca Lamela e Roberto Milone in collaborazione con Lilia Scozzaro.
Un ringraziamento particolare a Sicilia Blues.

Catania 12 luglio 2008: intervista a Willy DeVille

R. Comincio col dirle che un nostro ascoltatore, suo ammiratore, ci ha inviato una email per dirci che Lei e un gigante tra i giganti solitari del rock blues, sempre lontano dallo star system. Cosa pensa di questa considerazione’

W. Cosa? Cosa sono io? Un gigante. Ma e una cosa buffa. Io un grande in mezzo ai grandi dello star system? Ma voi siete dei pazzi a dire questo! Per avere il proprio nome scritto nel firmamento devi essere Billy Holiday o Muddy Waters, gente che canta grandissimo blues, che scrive grandissimo blues. Tutti gli altri, me tra gli altri, proviamo a suonare bene il blues. Lei mi ha chiesto se mi sento un gigante. Io dico che sono soltanto uno che lavora sodo: niente di piu niente di meno. Io scrivo canzoni, scrivo i testi, disegno le copertine dei dischi, canto, sto sul palco davanti a una band, faccio io mio lavoro di cantante.

R. Sa che in Italia ci sono un sacco di fans che la stanno aspettando

W. .e questo mi rende un po’ nervoso

R. Lo vedremo.dicevo un sacco di fans che aspettano un vero cantante di blues e di rock’n’roll. Lo sa , vero? Lei cosa si aspetta da questo pubblico.

W. Io mi aspetto soltanto il meglio. Adesso mi trova a Parigi, anche in Francia come da voi o nel resto d’ Europa, e vero, o di avere dei fans. Ebbene io mi aspetto da loro che mi ascoltino con attenzione: posso fare anche a meno del loro applauso. A me basta soltanto che mi ascoltino. Io amo esibirmi in armonia con il pubblico e prometto di portarlo con me in Paradiso, se ce la faccio. Io sto sul palco ma ci provo sempre a portare il mio pubblico su in cielo: quanto meno di portarcelo vicino. Vede, io sono un professionista, credo di essere un buon artista; qualche volta va bene, qualche volta va male.. Se un artista cerca di raggiungere la perfezione e bene che si metta in testa che in questa campo la perfezione non esiste. Infatti io sono lontano dalla perfezione: eppure mi sono ritagliato uno spazio in cui sono riuscito ad essere accettato anche con le mi imperfezioni. E poi a me le imperfezioni piacciano.mi piacciono i segni delle cicatrici.

R. Quale repertorio ha scelto per il suo tour di questi giorni. Presentera per intero il suo ultimo lavoro “Pistola”?

W. Probabilmente. Si.faro canzoni da “Pistola”. Ma in realta non lo sapro fino a sera. Dipende.dipende da come mi sento, di come va la serata, se sono in armonia con il pubblico. Vede. si suona insieme. Io e il pubblico: insieme. La ricetta e soltanto questa. E’ UNA DOLCE SEDUZIONE

R. In concerto, oltre alle sue canzoni, esegue anche cover, vero?

W. Si, qualche volta eseguo cover. Si tratta di canzoni in cui posso utilizzare bene la mia voce, posso giocarci. E’ un’ occasione in piu per puntare dritto al cuore delle persone che ho davanti. Qualche voltaposso fare piangere qualche altra fare ridere. Ma miro sempre al cuore.

R. Per esempio quali cover esegue?

W. Beh, di solito faccio “Let it be me”. ma dipende. Non ricordo tutte uqelle che faccio (Rebecca : non c’e problema) ..Non sono pagato per pensare a per cantare!

R. Lei ha vissuto anche in citta come Londra, San Francisco, New Orleans.Cosa le hanno lasciato questi soggiorni come stile e influenza musicale?

W. Sono cresciuto con amici sudamericani, messicani, portoricani. A New York ci sono un sacco di gruppi etnici. Nella mia musica c’e una grande influenza latina. Io scelgo a volte la spagnolo perche e sensuale, e nel mio cuore, nel mio corpo, fa parte delle mie origini.

R. Cosa ci vuol dire della scena musicale e artistica dei suoi esordi, intorno al 1977, nella New York eccitante del CBGB e del Chelsea Hotel. Artisti comei Patty Smith, Television, Ramones, Tom Verlaine.

W. Non ho niente di importante da dire. In altre parole: dovessi dire qualcosa direi soltanto cose negative, brutte parole!

R. OK. Non ne parliamo allora. La aspettiamo all’ Etna Blues festival di Mascalucia, domenica prossima. Grazie, molte grazie.

W. Grazie a voi e non mangiatevi tutto. Lasciatemi un po’ di pasta. Voglio mangiare le cose buone che avete. Il pane, i peperoni, le salsicce, pizza, Non vedo l’ ora di essere in Sicilia. Lasciatemi qualcosa. Grazie, grazie a voi tutti

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