Verona-Catania 1-2

Un Catania “tremendo” va a vincere anche nella patria di Romeo e Giulietta. Ancora un fantastico secondo tempo con un’ennesima doppietta di Spinesi ( gia in doppia cifra nella classifica marcatori ).E’ la gara della svolta. Al triplice fischio di Girardi la telecamera di Sportitalia inquadra il faccione di Brevi Ezio, professione calciatore. L’urlo di gioia del trentacinquenne e la migliore cosa per capire il momento di questo Catania.
Dicevano di Verona tappa difficile per un Catania che aveva si vinto due gare consecuitive, ma con Rimini e Cremonese. Come dire con il quasi strapeggio del torneo. Si era sussurrato che gli etnei, nella citta del pandoro, avrebbero mangiato pane duro tornando nei ranghi di squadra mediocre. Tanto piu che lo sbandieratissimo fatalismo tipico dei siciliani aveva gia emesso la sua sentenza: il catania fallisce le gare che lo potrebbero proiettare in alto.
E’ successo sempre, tante volte: ad Ascoli, tre anni fa, l’allora tecnico Vierchowod perse 1-0 davanti a 4.000 tifosi giunti da fuori. Una disdetta tristissima per una squadra che aveva anche giocato bene.
Al Bentegodi forse il cliche stava per seere ancora quello: prima frazione sotto di un gol con Adailton su tiro franco. Un gol splendido, di sinistro alla Christian Chivu. pantanelli e battuto sul suo palo ma forse ingannato dalla barriera. Il Verona del primo tempo e corto, agile, velocissimo col tridente d’offesa e con la coppia di mediana Italiano-Munari pronta alla bisogna.
I rossazzurri s’erano visti con un cross di Sabato all’alba della gara e con una percussione con tiro di Caserta parato da Pegolo con De Zerbi ignorato a destra dal calabrese. Anastasi e Brevi sono in chiara difficolta, Silvestri troppo avanzato e prevedibile, Mascara accentrato e inconcludente. Si va al riposo coi “cani blu” in vantaggio meritato.
Il secondo tempo e tutta un’altra storia: l’elefante si fionda in avanti e non si sposta piu. Brevi avanza il baricentro, Anastasi e ora piu sicuro, Mascara e De Zerbi cuciono e spingono che e una meraviglia.
Biasi trattiene Cesar ( che gran prova la sua! Adailton ha segnato solo su punizione )rigore tra una certa incredulita generale. Spinesi, senza complessi, pareggia con tiro angolato. Il tifo catanese esplode.
Al Bente cala il gelo in tutti i sensi. Rossazzuri che cominciano aa danzare. Si, avete capito bene: e una danza da aracnidi, da ragni predatori, fatta di possesso palla asfissiante con improvvise e letali verticalizzazioni. Una di queste e il gol del due a uno: il Catania manovra manuale del calcio alla mano, Anastasi apre per Mascara finta alla “Amadei”, palla avanti e difensori uccellati.
L’asssist per Spinesi e da fantasport con Pegolo che capisce tardi la sua amara sorte.
Il mini-assedio finale deoi veneti quasi non c’e, quasi e impalpabile, frutta un traversone-cross di Pulzetti che nessuno devia in porta per un soffio. La Mezzini-band ( Marino nel frattempo era stato espulso finendo in tribuna ) amministra i ben 5 giri di lancette di recupero e va a festeggiare coi suoi tifosi ma senza pandoro. Omaggiando colui che di questo Catania e il padre e l’artefice massimo, Gionatha Spinesi.