Udinese-Catania, i precedenti

L’ultimo successo esterno del Catania in terra friulana: 0-1 con rigore trasformato da Spinesi per discusso fallo al limite dell’area su Mascara. Per l’arbitro Marelli di Como quella fu una partita-incubo: l’Udinese dell’epoca patì 3 espulsioni sul campo senza che il Catania ne traesse vantaggio concreto.
Anzi: tutti guardavamo nervosamente il cronometro in attesa che finisse quel supplizio di partita.
Pur in 11 contro 8 i rossazzurri avevano in corpo una fifa tremenda di non farcela e subì l’avversario che, per fortuna, non riuscì a centrare la porta. L’Elefante non vinceva da 15 partite e quei 3 punti furono poi determinanti per il raggiungimento della prima salvezza.
Quella gara poi ce la siamo portati dietro per 33 lunghe trasferte senza vittoria, per fortuna a Palermo il sortilegio si è rotto…
Come sapete Marino è poi approdato proprio alla società presieduta dalla famiglia Pozzo, antica dinastìa pallonara del nord.
La passata stagione il primo confronto tra il Catania e il suo vecchio “mentore”: in coppa Italia, andata dei quarti di finale, vittoria delle zebre per 3-2, gara teletrasmessa da RAi 3 in pieno pomeriggio, con soli 1176 spettatori allo stadio. Per il Catania segnarono davvero due bei gol Izco e Martinez a ribaltare l’iniziale vantaggio-lampo di Ferronetti.
Quello di Marianito Izco è il solo gol ufficiale in Italia fino ad oggi per lui. Le emozini rossazzurre si concentrarono però nella gara di ritorno. Al 90° fu Morimoto a siglare l’impresa delle semifinali di coppa nazionale, per la prima volta. Un dispendio di energie pagato a caro prezzo quello della coppa Italia visto che Udinese e Catania si ritrovarono al Friuli il 27 aprile ’08, con Zenga già in panchina e un Catania fragilissimo che perse 2-1 facendosi infilare da due gol di Di Natale e Quagliarella da lontano ( in mezzo la prodezza di Vargas ).
Pasquale Marino si prese la sua rivincita affossando temporaneamente il sodalizio etneo. Poi però andò a vincere ad Empoli qualche settimana dopo dimostrando tutta la sua professionalità. Quel k.o. dell’Empoli in casa con l’Udinese costò la salvezza agli azzurri toscani superati dal Catania di un punto a fine anno.
Torniamo indietro nel tempo rammentando le altre due vittorie rossazzurre. In A nel ’61/62, 0-1.
Sempre 0-1 terminò Udinese-Catania 8° giornata serie A ’60/61. Fu Todo Calvanese a portare i suoi sul punto dello 0-1 al minuto 18 del secondo tempo. Si era appena all’8° turno e quel Catania della prima A di Di Bella pimeggiava con le grandi con disinvoltura.
E le 7 vittorie della squadra friulana? Due ve le abbiamo già raccontate. La più larga capitò in B, nel ’55/56, 3-0.
Un po’ dei soliti benedetti fottuti luridi anni ’80 ve li somministriamo volentieri: il 18 settembre del 1983, su un green verdissimo, il Catania di Gianni Di Marzio da poco tornato in A ne beccò 3 da quella grande Udinese di Zico, Edinho e compani. E dire che i rossazzurri passarono in vantaggio con Ciro Bilardi, bomber “presunto” del periodo…
In epoca anni ’80 il Friuli era uno dei pochi campi di un verde perfetto e smeraldino. Quale era il segreto di tanta perfezione? Il Catania sfoggiava la mitica divisa in tinta unita con lo sponsor indimenticabile nei cuori e nelle menti dei tifosi: “S7”, una catena di supermercati dove con la spesa ti regalavano il poster della squadra.
Quel poster del Catania ’83/84 entrò nella serie di oggetti cult in tempi in cui il merchandising per tifosi era solo nella mente di alcuni “visionari”. Quel poster dove le maglie avevano una V scollatissima sul collo che mostrava impunemente il petto villoso di alcuni beniamini dell’epoca. Altri tempi.
Infine una notazione storica sull’Udinese nelle coppe: a partire dal ’97/98 ha partecipato a 8 coppe UEFA e una champions. Ha vinto un intertoto nel 2000 contro il SIGMA OLOMUC. Pensate che il Verona, che vanta uno scudetto, ha un rank di partecipazioni europee ben più scarno. Appena 1 coppa campioni e 2 uefa. Dunque è l’Udinese la vera “vecchia signora” del profondo nord pallonaro?