Rimini-Catania, l’avversario.

Dici Rimini e ti viene di pensare a spiagge affollate da bagnanti, un po’ cafoni, un po’ pacchiani. Ti vengono in mente le piadine e il ( buon ) sangue romagnolo che non guasta mai.
Questa è Rimini, la città da qualche anno provincia ( con la targa RN si è staccata da Forlì ). La patria natale di un poeta delle immagini quale è stato Federico Fellini.
Che a Rimini ha ambientato forse il suo film più bello, “I vitelloni” che descrive il tenero e piccolo mondo della provincia italiana di ieri e di oggi fatto di vizi, rare virtù ma attaccamento sempre all’idea di famiglia.
Da quì parte il nostro viaggio nella storia del Rimini calcio.
Storia di provincia ma con pezzetti di capolavoro. Promozione in B nel ’75/76. Per la prima volta. Dopo due anni di cadetti il ritorno in terza serie, nel frattempo geminata in C1 e C2. Poi un segno del destino: campionato 1979/80, Rimini e Catania promosse in B, l’una nel girone A, l’ altra nel raggruppamento B.
Biancorossi e rossazzurri di nuovo nemici sul campo in due anni di seconda serie.
Il Catania prepara senza fretta il salto verso la massima serie. Tra i romagnoli gioca Zelico Petrovic, portiere istriano dal glorioso passato all’ombra del vulcano.In un pari dell’epoca al “Cibali” riceve una marea di fischi.
La gara terminò 1-1. Toccò al compianto Piero Dupplicato raccogliere lo sfogo del guardiapali direttamente sul pulmann che lo riportava in Romagna in un intervista che la TV mandò poi in onda.
Altri tempi. Quel Rimini di Petrovic retrocesse all’ultima gara nonostante un torneo altalenante. Stiamo parlando dell’ultima di campionato ’81/82, rossazzurri già salvi a quota 38 grazie ai due punti-tavolino per il ghiacciolo a Renato Miele nel derby di Palermo. Al Romeo Neri finì 2-1 per i locali. Non bastò , la squadra felliniana precipitò per sempre nel baratro della serie C.
DA Rimini passarono Arrigo Sacchi e Osvaldo Jaconi. Che poi fu chiamato da Massimino nell’estate ’87 per riportare il Catania in B.
Nel 1989 la retrocessione in C2. Con Jaconi tornato in panchina e Andrea Tentoni all’ attacco. Proprio di quell’anno l’ultimo precedente 21 maggio ’89, 15′ di ritorno: vince il Catania 1-0 con un rigore di Polenta ( la sua ultima rete col Catania ). Una gara utile solo per le statistiche.
Del lungo esilio del Rimni tra terza e quarta serie si è detto. Dei tanti campionati persi nelle ultime giornate quando si approssima la primavera ( troppe distrazioni balneari? ) i play-off buttati al vento e così via.
Almeno fin quando non è arrivato Leo Acori. Con il patron Bellavista hanno costruito il nuovo miracolo senza spese folli. Totta, Bravo e Cascione son da tenere d’occhio.
IN attacco non c’è più Muslimovic, ma occhio a Simone Motta, segna sempre lui.