Pescara-Catania 0-1: ora il Catania fa paura.

Una squadra tra i giganti: quinta vittoria di fila, nono risultato utile consecutivo, secondo posto in beata solitudine, Spinesi che passa a quota 11 reti…
I catanesi hanno trovato una squadra per cui fare il tifo. Ora il Catania fa paura. Fa sul serio e sono solo 5 i punti di vantaggio della capolista Mantova. Un mese e mezzo fa i virgiliani ne vantavano 13/14 di lunghezze sui rossazzurri. E se la banda di Marino alzava gli occhi vedeva sopra di se un oceano di squadre. Oggi ne e rimasta solo una.
E forse negli ambienti del nord calcistico si fatica ad accettare, a capire. Si rosica, come non succedeva da tempo. Perche questo Catania gioca a memoria, impone la sua legge fin dall’inizio a Pescara, senza temere un avversario in forma ma subito stoppato dalla vigoria e dalla tecnica etnea.
Un Catania che Marino ha reso via via spavaldo e sicuro di se. Testimone ne e il primo tempo dell’Adriatico, gicato a ritmi vertiginosi: su intercetto di Anastasi ( che gran prova la sua!!! ) De Zerbi serve Spinesi sul quale Avramov e in uscita disperatissima. Inguardabile il tentativo di non realizzazione del bomber etneo. Ma e tutto rimandato, di poco. E’ sempre lui, il solito, noioso, imperiale Anastasi con la sua specialita, colpo di testa a rinviare e azione che riparte in un lampo. Mascara sul centrosinistra cambia fronte per Caserta sul lato opposto. E’ tutto troppo veloce, troppo fatto bene perche gli avversari possano capirci qualcosa. Tognozzi e Gonnella si urtano goffamente in mediana cadendo. Caserta pesca al centro Spinesi tutto solo ( che lancio perfetto quello del calabrese !!!! ), stop e gol: fantastico.
E non finisce li, nella ripresa t’aspetti il Pescara. Ebbene, Polito, che aveva potuto dormicchiare per inoperosita fino ad allora, si sveglia e para due-tre pallette avvelenate dei locali. Croce fa un po’ di chiasso sulla fascia e Luisi tiene botta. Ma niente assedi, niente patemi. Questo Catania quando riparte fa paura: Spinesi si mangia il bis con un sinistro da fabbro ferraio, poi tocca a Mascara. La facilita di manovra dei siciliani e disarmante. A un certo punto un’azione lascia interdetto l’abituale cronista di gare di serie cadetta: una serie di scambi da biliardo a metacampo, da Zavagno a Baiocco a Spinesi di tacco verso il povero Lucenti che sulla destra non sa che farsene di quelle eleganze tutte di prima…
A Pescara si vince, l’avversario e stato piegato e costretto ad una gara modesta merce la forza dell’elefante versione trasferta. Ma niente rilassamenti, ora che il secondo posto s’e conquistato bisogna restarci: Roma non fu issata in un solo giorno, ma il suo impero duro secoli. Quello rossazzurro e nato adesso.