Melo Russo a Radio Catania mercoledi 10 maggio 2006

Per la prima volta nei nostri studi l’allenatore Melo Russo, ex-tecnico dei rossazzurri nei tempi difficili della serie C1 alla fine degli anni ’80. Arrivato alla panchina etnea dopo l’esonero di Bruno Pace seppe risollevare la squadra di Attaguile collezionando una lunga striscia di risultati utili perdendo pochissime partite. Era il Catania di Borghi e Polenta prima e di D’Ottavio e Cipriani dopo. Tutti ricordano il suo esordio al Cibali contro il Cagliari: vittoria per 1-0 con rigore allo scadere di D’Ottavio e penalty parato pochi secondi dopo da Nieri su Guglielmo Coppola evitando la clamorosa beffa. Quella di Melo Russo e stata ( secondo alcuni ) “storia minore”. La storia di un Catania di serie C1, brutto e perdente. Troppo grosso il confronto col recente passato di allora. Siamo alla fine degli anni ’80, la citta provava a risvegliarsi da quella nomea di citta invivibile cosi diffusa al nord.
Grazie alla musica dei Denovo e ad artisti come Leo Gullotta l’immagine dela citta miglioro. Per la prima volta le istituzioni si diedero un sindaco stabile e moderno come Enzo Bianco ( ancora non esisteva l’elezione diretta del primo cittadino ). Erano trascorsi troppi pochi anni dagli spareggi romani. Troppo poco tempo. E in poco tempo erano sopraggiunte troppe amarezze una dietro l’altra.
Ritorno immediato in B con la canzonatura di Boniek in diretta al processo del lunedi, poi la serie cadetta sempre piu scadente. Poi il pomeriggio di Cesena, la serie C1…lo spareggio per evitare la C2… Il tifo del e per il Catania era diventato un affare senza orgoglio. Umiliato dalle imprese dell’ACR Messina di Turi Massimino e del Licata della B. Non si parlava mai del presente. Si viveva costantemente nel passato. Un passato divenuto epos in pochi anni. Solo Olimpico, solo Cantarutti-Crialesi. E Mastalli… Mosti, Giovannelli, Chinellato, Mastropasqua, Barozzi…Il presente non contava piu nulla. Massimino era stato fatto fuori. Da una pseudo-congiura della stampa, si disse poi.
Al timone Angelo Attaguile, un uomo alto e triste ma forse imposibilitato a fare di piu di quanto provo a fare. Nel secondo anno di C1 la squadra stava riprecipitando nel baratro. Stagione ’88/89. Quattro sconfitte consecutive, Bruno Pace era finito sulla graticola. Fu esonerato. Chi al suo posto? La societa opero una scelta coraggiosa, totalmente rivoluzionaria per l’epoca: promosso in panca l’allenatore delle giovanili Melo Russo.
Una pazzia? Melo Russo proveniva dalla Juventina Gela. Colori rosanero, la squadra gelese in pochi anni si era portata dalla seconda categoria alla C2 in 4 anni con 4 promozioni consecutive. Un record. Di cui Melo Russo era stato l’artefice sommo. Il 4 dicembre 1988 Melo Russo ( debutto in tuta ma alla prima intervista aveva sfoggiato un’elegante giacca di pelle chiara ) si sedeva sulla panchina della sua squadra del cuore in un Cibali vecchio e brutto, devastato dal’incuria e dalla disaffezione. Avversario: il Cagliari lanciato verso la B. Fu una gara drammatica.
La giacchetta nera, se non erro De Angelis di Civitavecchia, concesse al Catania un rigore al 90′. D’Ottavio non falli. Ma non era finita: un minuto dopo rigore per il Cagliari. Guglielmo Coppola, vecchio bomber rossazzurro, dal dischetto. In certi casi accadono di quei miracoli che non sai spiegare: Enrico Nieri, lungo portiere in prestito dal Messina, paro. E il Catania vinse la partita. E da li comincio l’avventura di mister Russo. Presto divenuto beniamino dei tifosi.
Perche il suo Catania era d’acciaio, non perdeva quasi mai e di tanto in tanto confezionava qualche scherzetto: pari al Provinciale di Trapani contro il Palermo di Rumignani, sonante 5-0 alla Salernitana con la squadra rimaneggiata. Per il primo anno fu salvezza con appena due sconfite in 21 gare.
L’anno dopo (’89/90 ) si tento la scalata alla B. Cosa difficile, impossibile. Il gioco di mister Russo, imperniato sui molti pareggi, risultava forse anacronistico, specie dopo gli arrivi di Cipriani e Salvadori dall’Empoli. Con 18 punti in 17 gare e soli 3 k.o. Melo Russo fu esonerato all’ultima d’andata dopo un pesante 3-1 a Brindisi. Ma lascio il segno comunque: due gli episodi di quell’annata, uno simpatico l’altro gagliardo. Cominciamo da quest’ultimo: la vittoria in terra siracusana per 2-3, con i ragazzi di Pannitteri capaci di portarsi sul 2 pari dopo lo 0-2.
E poi il pari di Sambenedetto del Tronto contro Bruno Pace: una punizione battuta dall’etneo Scienza colpi 2 volte lo stesso palo senza entrare…
Angelo Benedicto Sormani cambio filosofia alla squadra e presto ci si dimentico del trainer catanese. A torto perche con un materiale umano non eccelso, col pericolo retrocessione e soprattutto con un calcio ormai in totale cambiamento dopo i dettami sacchiani, l’impresa di aver dato dignita e orgoglio a quel Catania da “storia minore” fu grande.