LA SCOMPARSA DI ANGELO D’ARRIGO

Chi vi scrive prova un dolore profondo nell’apprendere della scomparsa di Angelo D’Arrigo. Il sottoscritto aveva l’intenzione di programmare una trasmissione con lui nello spazio “altri spotrt”. Perchè Angelo D’Arrigo era uno sportivo.
Di queela genia di sportivi più simili a scienziati. Non gareggiava contro nessuno. Eppure sfidava e vinceva. Le leggi della natura, le sfide più assurde e imposibili che uomo possa mai concepire. Volare a migliaia di metri d’altezza, migrando fianco a fianco ai suoi amici volatili, con temperature insostenibili. Carpire dagli animali quei segreti che neanche lo studioso più geniale avrebbe potuto. Ecco: Angelo era uno scienziato della pace. Le sue imprese non hanno diviso nessuno, in un unico abbraccio hanno unito l’intero pianeta. Perchè Angelo parlava, collaborava con tutti.
Militari russi, scienziati di tutto il mondo, sempre a confrontarsi, a chiedere consigli, quando non proprio a progettare imprese disumane come quella di seguire le migrazioni degli uccelli attraverso i cieli di quel mondo che in terra è diviso: i cieli dell’Himalaya erano suoi, così come quelli di qualsiasi altra nazione che al resto del mondo sono interdetti per i noti problemi che affliggono il pianeta. Così ci piace ricordarlo, libero eunico.