Il quartiere catanese di Librino diventerà “zona franca urbana”

I quartieri di Brancaccio a Palermo e Librino a Catania più Augusta, in provincia di Siracusa.
Sono queste le tre aree che in Sicilia diventeranno Zone franche urbane (Zfu).
La decisione, varata dal tavolo di concertazione, formato dai rappresentati di oltre venti sigle imprenditoriali e sindacali, verrà discussa domani nel corso della giunta di governo convocata a palazzo d’Orleans.
“Riponiamo -afferma il presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro- molta fiducia in questo nuovo strumento per il recupero di aree con disagio sociale evidente. Si parte con queste tre zone, che costituiranno dei progetti pilota, per testare e mettere a punto meglio il meccanismo. Da questa prima fase di sperimentazione, che ci auguriamo possa essere positiva, potremo valutare l’estensione ad altre aree dell’isola. Il tavolo della concertazione, in ogni caso, qualora il governo nazionale dovesse autorizzare una quarta Zona franca nell’isola, ha già indicato la città di Gela, in provincia di Caltanissetta. La scelta delle tre aree, che domani verrà ratificata dalla giunta di governo ed inviata al ministero dello Sviluppo economico – conclude Cuffaro – è stata fatta sulla base di indicatori forniti dal tavolo del Mezzogiorno ed in particolare: il disagio sociale e socioeconomico, l’opportunità di sviluppo, la sinergia con altri strumenti finanziari”.
Le Zfu sono state istituite, sulla scorta dell’esperienza francese, con l’articolo 21 della legge Finanziaria 2007, per “favorire lo sviluppo economico e sociale, anche tramite interventi di recupero urbano, di aree e quartieri degradati nelle città del Mezzogiorno”.
La cifra stanziata a livello nazionale per le 15 Zfu è di 50 milioni di euro. Ogni Regione dovrà cofinanziare gli interventi al 50 per cento. In ogni Zfu, alle imprese dovranno essere assicurate condizioni di fiscalità di vantaggio attraverso un mix di agevolazioni. Sotto l’aspetto contributivo, ad esempio, verrà applicato un credito d’imposta sulla nuova occupazione creata, in grado di ridurre significativamente il costo del lavoro.
Per quanto riguarda l’aspetto fiscale, invece, avverrà un esonero (per almeno 5 anni) delle imposte sul reddito d’impresa e dell’imposta sui fabbricati, nonché la concessione di agevolazioni allo start up.