Catania: inaugurati i primi “Gruppi appartamento”

Dal prossimo martedì otto persone con disagio psicosociale (quattro uomini e quattro donne) andranno ad abitare per un anno, in via sperimentale, nei primi due Gruppi appartamento avviati dall’Azienda Usl3, in collaborazione con l’Associazione nazionale famiglie emigrati (Anfe), nell’ambito del progetto Equal “Ex Aequo”.
Le due abitazioni, da cui parte la prima esperienza di Gruppi appartamento a Catania, sono situate nel centro cittadino (in via Piave), per consentire agli ospiti di spostarsi con facilità, continuare a frequentare le attività del vicino Centro diurno e mantenere un elevato livello di autonomia.
Stamattina il direttore generale dell’Asl3 dott. Antonio Scavone, assieme ai responsabili del progetto e ai nuovi “inquilini”, ha inaugurato i due appartamenti.
«Finalmente – ha detto Scavone, a margine della visita – i Gruppi appartamento diventano realtà, grazie all’impegno di quanti hanno creduto nella possibilità di rendere autonomi alcuni gruppi di disabili psichici, per i quali sono state individuate forme di residenzialità a bassa valenza assistenziale, alternative sia al nucleo familiare sia alle strutture socio-assistenziali. I gruppi appartamento rappresentano il completamento di un percorso di riabilitazione e reinserimento del disabile nella società, e consentono all’Asl un notevole risparmio. Basti considerare che la spesa per mantenere otto persone con disagio psicosociale nei Gruppi appartamento equivale a quella sostenuta in un mese attraverso forme di assistenza più impegnative.
A differenza delle altre forme di residenzialità assistita, come le Case famiglia o Comunità alloggio, nei gruppi appartamento gli ospiti hanno il più alto livello di autonomia e l’assistenza degli operatori sociosanitari è limitata a sei ore giornaliere.
L’esperienza della quotidianità, vissuta in un contesto analogo a quello familiare, con le responsabilità di ogni componente, che deve occuparsi di pulire, cucinare e svolgere piccoli compiti domestici, ha l’obiettivo di aiutare i disabili a raggiungere il massimo grado di autonomia, ad integrarsi con gli altri, partecipare alla vita sociale e ottenere la miglior qualità di vita possibile, in relazione alle specifiche condizioni di ciascuno”.
I costi di questa fase di start up, comprensivi di bollette, affitto, spesa, gestione delle economie domestiche, saranno sostenuti in parte dall’Anfe e in parte dall’Azienda Usl3, che ha destinato ventimila euro ad ogni gruppo appartamento, attingendo al finanziamento regionale del progetto “Interventi di rete – seconda annualità.
Assieme al direttore generale dell’Asl3 erano presenti il direttore sanitario dott.ssa Annunziata Sciacca, il responsabile del settore salute mentale dott. Tommaso Federico e il responsabile del nucleo interventi di rete dott. Roberto Ortoleva.