Catania-Verona, l’avversario

Lo scudetto di Bagnoli un’eredita pesante, i tempi di Galderisi-Di Gennaro ormai lontani. Erano gli anni di Sarah Simeoni, oggi c’e Pastorello a guidare una societa che va avanti a furia di cessioni e scommesse. All’andata il Catania sbanco il Bentegodi con una doppietta di Spinesi. Dirigera Rizzoli di Bologna che ha gia diretto quest’anno Triestina-Catania 1-2. Quando nell’estate ’82 il Verona torno in serie A dopo un periodo di stenti, nessuno avrebbe immaginato che in capo a tre anni Osvaldo Bagnoli, tecnico taciturno, avrebbe costruito il miracolo. E invece fu scudetto, nell’anno degli addii di Falcao e Zico, nell’anno del duello Roma-Juve-reginedeglianni’80 che per un anno ando in letargo.
Nell’anno amaro e lacrimoso dell’Heysel. Con Garella, Fontolan, Marangon, Tricella…il Verona entro nell’olimpo del calcio italiano: 1985, gli anni del “Drive In” alla televisione, dei paninari, del duello Madonna-Cindy Lauper giunto alle ultime battute con l’italo-americana uscita vincitrice.
Il lunedi successivo la conquista del titolo il Processso del lunedi mando in onda un’intervista a Bagnoli fatta…dalla sua auto. Il tecnico, al volante della sua utilitaria, scarrozzo il giornalista per le vie di Verona narrando i segreti del tricolore. Sarah Simeoni, orgoglio dell’atletica scaligera, portava il gialloblu dovunque. Una delle prime donne forti dello sport italiano.
Il sogno fini 5 anni dopo, a Cesena. Ancora con Bagnoli in panca. Fu serie B. E non fu piu la stessa cosa, nonostante la fedelta di uomini come Pierino Fanna, tornato a vestire il gialloblu dopo l’esilio interista. Qualche promozione in A, altrettante retrocessioni. Fino ad arrivare agli anni della presidenza Pastorello, con Prandelli in panchina e atleti del calibro di Camoranesi, Mutu e Gilardino. Una buona serie A ma senza raggiungere la tanto sospirata zona UEFA mancante ormai da tempo immemore.
Nel frattempo si affermava il miracolo Chievo, altra formazione cittadina capace di sbarcare in Europa. Uno sfregio per gli aficionados dei “cani blu” dell’Hellas che hanno continuato imperterriti a seguire le sorti gioalloblu pur nell’inferno di una cadetteria fatta non come si deve. I tempi delle vacche grasse sono finiti. All’ombra dell’Arena ci si arrangia alla bell’e meglio con giovani promesse o scommesse pure e semplici.
Adailton fa da chioccia al gruppo in quanto a estro e carisma ( senza scordare il vecchio leone capitan Mazzola ). Ficcadenti e il nocchiero ideale di un gruppo che, per espressa volonta del patron, va avanti con spese contenute. Per gennaio si paventa l’arrivo di un bomber ma il budget ridotto rende obbligatorio pescare nei tornei di serie C. I tempi del tricolore troppo lontani cosi come quelli di Osvaldo Bagnoli, che di quel Verona era pigmalione e artefice sommo.