Catania-Siena: i precedenti

Il Catania giocava il suo secondo ( consecutivo ) storico campionato di serie B. Più volte abbiamo ribadito come la storia rossazzurra cominci senz’altro ben prima del fatidico 1946, anno della ri-fondazione del club etneo che aveva dovuto forzatamente interrompere l’attività calcistica per il sopraggiungere dell’impegno bellico giunto al suo apice dal 1942 in poi.
Ma questa è una storia che abbiamo già più volte raccontato. Ci limitiamo a dire che da quel 2 febbraio 1936 a oggi più nessuna rappresentativa rossazzurra è riuscita a battere l’undici della Robur senese.
Anzi: il segno X ha continuato a ripetersi insistentemente, anche quando la sfida la si giocava a stadi invertitti.
La sequela dei pereggi è aperta dall’1-1 della B ’39/40. stagione nefasta per il Catania che arriverà ultimo ( uno dei peggiori campionati di sempre dell’intera storia rossazzurra ). Sotto il ronzìo sinistro dei cannoni hitleriani in Polonia, il CATANIA tolse il disturbo dalla cadetteria dove fece ritorno quasi 10 anni più tardi.
Catania e Siena si ritrovarono insieme quando ormai degli anni della guerra non era rimasto nemmeno il ricordo.
In C/1, stagione ’90/91. Una stagione avara di soddisfazioni per entrambe le compagini che si affrontarono in una inutile gara di fine campionato in un Cibali deserto. Uno a uno con reti di Bresciani per il Siena, e di Schio per il Catania. Il primo, Pierpaolo Bresciani, sarebbe venuto a vestire la casacca rossazzurra 10 anni più tardi, Schio invece si congedò da Catania proprio quell’anno e nel tempo è divenuto un abile dirigente del Palermo.
Questa inutilissima partita fu giocata sotto un cielo plumbeo il 2 giugno ’91, e i tifosi rossazzurri – arrabbiati per l’ennesima deludente stagione – con un semplice striscione in curva nord spiegarono il loro punto di vista: SIETE SOLO UNA MASSA DI MERDA, recitava il drappo bianco vergato di nero in curva.
Ben più drammatico fu l’1-1 datato 12 aprile 2003, di nuovo in serie B. Il Siena di Papadopulo era davvero una potenza dell’epoca. Primo in classifica venne al Massimino per i 3 punti. Dall’altra parte Vincenzo Guerini ri-esordiva per l’ennesima volta sulla panchina rossazzurra con un Catania che annaspava paurosamente nei bassifondi della cadetteria con un rendimento esterno da 3° mondo.
Uno pari, manco a dirlo, reti di Tiribocchi e Vito Grieco che timbrò un palo calciando un rigore che avrebbe potuto significare tanto se trasformato. Perchè nella settimana a seguire scoppiò il cosidetto “caso Martinelli”.
Una follia tutta italiana, per un’ingiustizia ciclopica perpetrata ai danni della socioetà rossazzurra. Questo Martinelli ( la cui maglia è ancora custodita inuna grande cornice dal team manager di allora e di oggi, Maurizio Patti ) giocò la partita in posizione irregolare avendo ancora un turno di squalifica da scontare. Era accaduto che l’atleta sotto squalifica era stato convocato con la primavera bianconera senza però giocare. Per il Catania e per la CAF bastò la semplice convocazione per far scattare il 2-0 a tavolino per il Catania.
Apriti cielo. Tutte le squadre in lotta per non retrocedere si coalizzarono, riuscirono ad annullare la sentenza CAF che era considerata inappellabile. Lo stato di confusione regnava sovrano perchè al caso Martinelli se ne aggiungevano altri: c’era il caso Antonaccio che riguardava il Paternò, c’era i caso Fissore che tenne il Vicenza in apprensione.
E c’era pure il “caso Grieco”, creato ad arte per smorzare le ragioni catanesi. Mattia Grassani difendeva le ragioni della società di Riccardo Gaucci.
La CAF modificò i 2-0 su campo di Catania-Venezia con uno 0-2 a tavolino per il Venezia grazie al succitato caso Grieco e così potè salvare capra e cavoli: il Catania si prendeva i due punti in più col Siena ma ne perdeva 3 col Venezia, concorrente diretta pr la salvezza.
Semplicemente diabolico, non trovate? Apparentemente: perchè Riccardo Gaucci ricorse al TAR. Nel frattempo si rincorrevano voci su un possibile allargamento della B a 24 squadre con il ripescaggio del Catania, del Genoa e della Salernitana oltre all’accoglimento della FLORENTIA VIOLA dei Della Valle per meriti sportivi, visto che la nuova società viola aveva vinto il campionato di C/2.
Che pasticcio! Alla fione, per intervento del governo, ad agosto inoltrato si varò la B a 24. Il Cosenza ne fu escluso, il Pisa non fu ripescato.
La presenza della Fiorentina col suo “doppio salto” dalla C/2 alla B provocò sdegno tra gli sportivi.
Pasticci su pasticci.
Il resto dei precedenti tra Catania e Siena è storia d’oggi con i due pareggi in massima serie: l’1-1 sul neutro di Rimini ( Corona-Cozza ) del marzo 2007 con i rossazzurri onestamente in balìa degli avversari e lo scialbo 0-0 notturno della passata stagione