Tutto pronto per partecipare al bando nazionale per la riqualificazione di Librino

La Giunta Municipale di Catania, presieduta dal sindaco Enzo Bianco, nella seduta odierna ha approvato la delibera relativa alla partecipazione al bando per la predisposizione del Piano Nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.

librino fronte

La Giunta Municipale di Catania, presieduta dal sindaco Enzo Bianco, nella seduta odierna ha approvato la delibera relativa per partecipare bando per la predisposizione del Piano Nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.
Secondo quando indicato nel bando, il cui termine ultimo di partecipazione è il 30 novembre prossimo, i progetti devono avere ad oggetto la riqualificazione delle
aree urbane degradate, devono essere costituiti da un insieme coordinato di interventi diretti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità urbana e alla riqualificazione del tessuto sociale, alla riqualificazione ambientale, mediante attivazione di servizi e interventi di ristrutturazione edilizia, riqualificazione e rigenerazione urbana con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali ed educativi e alla promozione delle attività culturali, didattiche e sportive, senza ulteriore consumo di suolo.
La dotazione del Fondo per l’attuazione del Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate è di 44.138.500 euro per il 2015 e di 75.000.000 euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017, per complessivi 194.138.500 euro. Per ciascun progetto, il finanziamento a carico del Fondo non può essere inferiore a centomila euro e non può in ogni caso superare l’importo massimo di 2 milioni euro.
Nei primi giorni di questo mese il sindaco Enzo Bianco, insieme all’assessore all’Urbanistica e al Decoro Urbano, Salvo Di Salvo, con il presidente della circoscrizione Lorenzo Leone, aveva presentato il progetto, in un’affollata assemblea a Librino, gli interventi che riguardano le strade, i parchi, gli orti botanici, il recupero di edifici e richiesto e poi ricevuto spunti, sollecitazioni, proposte. Uno straordinario programma di recupero non solo di Librino ma anche di San Giorgio e dei quartieri vicini come il Villaggio Sant’Agata, Santa Maria Goretti, Vaccarizzo.
“Nel progetto – aveva detto, tra l’altro, il sindaco Bianco – ci sono Un programma che rappresenta uno degli elementi fondamentali del ‘Patto per Catania’ che stiamo per sottoscrivere con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Si tratta della disponibilità di 300 milioni di euro, una cifra consistente che, tra l’altro, potrà dare lavoro e centinaia di persone e riqualificare una parte importante della nostra città”.
Quindi non una serie di semplici interventi strutturali ma azioni concrete che tengono conto dell’aspetto sociale, di quello occupazionale, della marginalità e della disoccupazione. Tutto ciò con il coinvolgimento attivo delle le realtà presenti nella zona sud di Catania.
L’Amministrazione ha dunque stabilito un Programma di riqualificazione definito “Città nella Città” mediante la predisposizione di un Parco progetti composto da un insieme coordinato e sinergico di interventi edili e sociali, da finanziare mediante la partecipazione a bandi regionali, nazionali, europei e di privati, capaci di innescare processi di riqualificazione e rigenerazione urbana per la riduzione di marginalizzazione e degrado sociale e per il miglioramento del decoro urbano e del tessuto sociale. Le proposte selezionate hanno quindi concorso a formare un parco progetti che sarà presentato per rientrare nel finanziamento previsto.
“Si tratta – ha ricordato il sindaco Enzo Bianco – del più importante intervento di urbanizzazione secondaria su Librino dopo quello degli anni ’90 effettuato con i fondi Gescal. Oggi c’è un altro passaggio con una filosofia adeguata al tempo. Un investimento che rafforzi i soggetti aggregatori, specie quelli che già ci sono ed hanno dimostrato di funzionare. Innanzitutto le scuole, alcune strutture religiose cattoliche e non, e le associazioni di volontariato”.