Sciopero generale: tutta l’Europa scende in piazza. Anche Catania aderisce alla manifestazione

Anche la città etnea aderirà allo sciopero generale europeo di quattro ore del 14 novembre 2012, e lo farà con una manifestazione pubblica e un sit in davanti la Prefettura di Catania nella mattinata di mercoledì prossimo. Lo ha comunicato ieri pomeriggio la segreteria provinciale della Camera del Lavoro di Catania nel corso di un esecutivo sindacale tenutosi nella Sala Russo. Presenti, oltre il segretario generale Angelo Villari, anche i segretari confederali Luisa Albanella, Pina Palella, Giovanni Pistorio, Giacomo Rota, e tutti i segretari delle categorie.

Albanella, Palella, Rota, Villari e Pistorio
Albanella, Palella, Rota, Villari e Pistorio

Il concentramento “Per il lavoro e la solidarietà contro l’ austerità” si terrà alle 9,30 del 14 in via Crociferi 40 per una marcia breve sino a Palazzo Minoriti, dove il sindacato chiederà di essere ricevuto dal prefetto. In testa al corteo ci sarà una rappresentanza di lavoratori in questo momento coinvolti nelle vertenze più dure: dalla Aligrup alla ex Cesame, dalle aziende di Etna Valley a quelle del settore edile in difficoltà, al settore scuola e università, sempre più martoriato, dai forestali ai lavoratori del settore trasporto, tra questi i dipendenti Wind jet, a quelli della comunicazione e del settore dei recapiti privati.

Il gruppo dirigente della Cgil non ha dubbi: una città alle prese con una grave crisi economica e lavorativa come Catania deve unirsi al corso del movimento sindacale europeo, deplorando le misure di austerità e i tagli a salari e alla protezione sociale. Ma sarà inevitabile abbinare alla protesta per lo smantellamento della protezione sociale in tutti gli stati europei anche le vertenze di casa nostra e la mancanza di risorse per gli ammortizzatori sociali.

“Siamo in emergenza sociale, oramai è sotto gli occhi di tutti. La Cgil ha scelto di aderire a questa protesta per reclamare lavoro e solidarietà. – spiega il segretario Angelo Villari – L’ Europa ha un debito sociale, non esclusivamente monetario. E’ stata promessa una ripresa che non è mai avvenuta. 25 milioni di europei non hanno lavoro. In alcuni paesi il tasso di disoccupazione giovanile oltrepassa il 50%. Il senso di ingiustizia è diffuso e lo scontento sociale altrettanto.E Catania, città europea in tutti i sensi, soffre tutti i mali possibili di questo momento storico”.

“In Sicilia ci vuole un Piano straordinario del lavoro, e una relativa agenda, dove mettere in testa la cultura, la garanzia del diritto allo studio, il riassetto del territorio, la riconversione di molte attività e recupero di agricoltura e alta tecnologia. – continua Villari – Dobbiamo chiamare alle loro responsabilità imprese e istituzioni e dobbiamo coinvolgere l’ opinione pubblica”.

A livello nazionale la Cgil ha tentato di coinvolgere CISL e UIL alla giornata di sciopero che coinvolgerà tutti i settori per quattro ore, senza successo; eppure a livello europeo la manifestazione è organizzata dalla CES che riunisce tutti i sindacati per costringere l’ Europa a cambiare rotta. Solo in Italia la divisione ha rivelato tutta la sua evidenza.