Camera di Commercio di Catania: il roadshow nazionale sui marchi e disegni comunitari

Con il seminario dal titolo “La tutela giudiziaria dei marchi e disegni in Italia e nell’Unione Europea”, si è concluso stamattina alla Camera di Commercio di Catania il roadshow nazionale sui marchi e disegni comunitari, nato dalla collaborazione tra l’Ufficio per l’Armonizzazione nel Mercato Interno, la direzione generale per la Lotta alla Contraffazione – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi e il Consorzio camerale per il Credito e la Finanza. Imprese e professionisti hanno così avuto l’opportunità di usufruire gratuitamente di una panoramica generale sulle modalità di tutela dei segni e delle forme distintive che avviene, perlopiù, tramite la registrazione dei marchi e disegni in ambito comunitario e nazionale.

Toscano, Mirone, Pagliaro, Piazza, Morelli e Montelione alla Camera di Commercio di Catania
Toscano, Mirone, Pagliaro, Piazza, Morelli e Montelione alla Camera di Commercio di Catania

Erano presenti Fausto Piazza, commissario straordinario presso la Camera di commercio di Catania per i saluti istituzionali, e il segretari generale della Camera, Alfio Pagliaro, insieme a Salvatore Toscano, segretario dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Catania. Per la presentazione del progetto su scala nazionale Valentina Morelli del Consorzio Camerale per il credito e la finanza. L’introduzione ai procedimenti di registrazione dei marchi e dei disegni in Italia e nell’Unione Europea, é stata affidata ad Emanuele Montelione, dell’Università degli Studi di Perugia e consulente in proprietà industriale; su “La tutela dei marchi e dei disegni in sede giudiziale” è intervenuto Aurelio Mirone dell’ Università degli Studi di Catania.
Le tappe del roadshow sono state otto in giro per le Camere di commercio italiane, “con l’obiettivo di tutelare il marchio e il disegno a livello comunitario- ha sottolineato Valentina Morelli- aspetto fondamentale in questo momento di crisi economica. Le regioni meridionali hanno un tasso di deposito marchi inferiore rispetto a quelle del Nord. Catania si colloca in una buona posizione a livello comunitario più che a livello nazionale. Nel 2011 ci sono state 509 domande di marchi nazionali e 16 domande di disegni. Nel 2012 ci sono state 362 domande di marchio e 8 domande di disegni. In Sicilia nel 2011 i marchi sono stati 1531”.
Il dato inferiore alla media nazionale non sorprende il segretario Pagliaro:
“in Sicilia abbiamo poche industrie, e un numero ancora minore punta su innovazione tecnologica investendo su nuovi prodotti.. L’ appello che noi lanciamo a Catania é quello di ragionare e investire in termini innovativi, da qui il nostro concorso annuale su marchi e brevetti giunto alla sua terza edizione. In tempi di crisi fare un sacrificio economico e finanziario per investire significa avere capacità di produrre meglio e con prodotti innovativi”.

Il docente Mirone ha illustrato a lungo alla platea di intervenuti nel salone camerale tanti risvolti tecnici, ma non solo, sulla tutela dei marchi e disegni in sede giudiziale.

Ma come dovrebbe comportarsi un imprenditore alle prime armi con marchi e disegni ? Secondo Montelione un primo passo potrebbe essere quello di informarsi sul sito web dell’ Ufficio marchi e modelli comunitari : “é una modalità più rapida e meno costosa del passato per informarsi. Basta collegarsi a oami.europa.eu per accedere a tante banche dati da interrogare facilmente. Se nessuno ha avuto la stessa idea prima di lui, allora é già stato fatto il primo passo e si può attivare il deposito. In Sicilia purtroppo non ci sono veri e propri consulenti di proprietà industriale che eppure hanno un Ordine professionale. Ci sono però ottimi avvocati e commercialisti in questo senso”.

Un aspetto confermato anche dal segretario dell’Ordine dei commercialisti Salvatore Toscano: “La materia rimanda ad una tutela squisitamente giuridica ma il commercialista deve essere particolarmente informato su questo tipo di contenuti. Deve essere un consulente a tutti gli effetti, anche perché di casi di danneggiamento di imprese a danno di altre imprese tramite il marchio, sono sempre numerosi”