O è Natale tutti i giorni…

Una puntata di Natale trasversale, che ha toccato la tradizione, l’astronomia, la letteratura. Per trovare possibili risposte e per stare dalla parte del tacchino Difficile stabilire, in un’opera letteraria, dove inizia l’invenzione e termina la realta, quale sottilissima linea di confine attraversa o sta in bilico la verita.
Se poi si ragiona non solo su un’opera letteraria, ma sulle Sacre Scritture tutto diventa piu complesso.
Senza l’intenzione di discutere di teologia, ma con la precisa volonta di attraversare quegli scritti guardandoli dal punto di vista scientifico, abbiamo parlato insieme al dott. Salvo Santoro, fondatore e presidente dell’associazione culturale “Raccontare la Scienza”, delle motivazioni che stanno alla base della scelta di quella data, il 25 dicembre (ancora una volta, come per Samhain, una festa pagana – il solstizio d’inverno, celebrato come Solis Invictus – viene inglobata in una cristiana), e dentro quali limiti temporali e invece possibile congetturare la nascita di Gesu, grazie ai riferimenti storiografici e astronomici.
E a proposito di astronomia: quale fenomeno celeste (aster non e da tradurre riduttivamente con “stella”) cosi importante per i Magi e assolutamente ignorato dagli ebrei, era quello che li guido verso la Palestina? Perche si diressero proprio li? Si trattava davvero di una cometa, come l’iconografia tradizionale vuole? E perche ne parla solo Matteo?
Molte le domande, molti i perche a cui si e cercato di dare una risposta, una proposta di ipotesi, come il nostro ospite ha sottolineato. Perche purtroppo niente ci garantisce che colui il quale scrisse il Vangelo secondo Matteo (era davvero Matteo, uomo istruito, formatosi alla scuola dei Caldei, all’epoca i piu competenti in materia di corpi celesti?) non volesse semplicemente dare un senso allegorico ai suoi scritti.

Nella seconda parte protagonista assoluta e stata la letteratura, grazie all’antologia “Racconti di Natale”, edita da BUR nel 2005, e al suo creatore, lo scrittore Luigi La Rosa, che ha letto e commentato alcuni dei brani piu significativi.
Un Natale trasversale quello che viene raccontato: il Natale della solitudine, il Natale della lontananza, il Natale di chi non ci sta, il Natale della diversita.
Il Natale di Vincent Van Gogh nelle sue Lettere a Theo:

In questi ultimi tempi, nei giorni oscuri prima di Natale, la terra era coperta di neve; e allora tutto faceva pensare ai quadri medievali del vecchio Bruegel. I minatori [.] quando risalgono dalle miniere sembrano spazzacamini. Piu che case, le loro piccole abitazioni si dovrebbero chiamare capanne; sono disseminate lungo le stradine, nel bosco e sui versanti delle colline. Qua e la si vedono tetti coperti di muschio e, la sera, le luci brillano cordiali attraverso le piccole finestre.

O il Natale di Jose Saramago:

Ne qui, ne ora. Inutile promessa
D’altro calore e di nuova scoperta
Sotto l’ora che annotta viene meno.
Brillan le luci in cielo? Brillan da sempre.
Questa vecchia illusione abbandoniamo.
Oggi e Natale. E proprio niente avviene.

…Qualunque sia il vostro, buon Natale!

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