Il passato non passa mai…

Dalle teorie dei buchi neri a quelle di fantomatiche macchine del tempo, un viaggio… a ritroso. Tra favole e ricordi, tra memoria e tempo ritrovato. “Il passato e la sola realta umana. Tutto cio che e, e passato”, diceva Anatole France.

Ed e proprio cosi: il passato e tutto quello che possediamo.
Non ci appartiene il futuro, ma neanche l’hic et nunc, il presente, perche mentre lo stiamo vivendo non riusciamo a possederlo, e quando vi riflettiamo su e diventato gia passato.
Del resto cio che siamo, nel bene e nel male, lo dobbiamo al passato…

E allora siamo andati a spasso in questo tempo indefinito e nelle sue infinite sfaccettature, declinazioni e sfumature, nel regno del ricordo e della memoria, della nostalgia e del rimpianto, dei sentimenti transnazionali e transculturali quali la “Sensucht” tedesca e la “Toska” russa.

Abbiamo ripescato le favole e il loro incantato “C’era una volta”, ma anche l’epica e gli aedi, con le loro ripetizioni formulari che aiutavano la memoria, e ancora la memoria del tempo, il tempo perduto e ritrovato di Proust, con le sue “madeleine”, il ricordo e le patologie della memoria, la gelosia del passato nota come “sindrome di Rebecca”, e l’incubo di un passato sempre troppo presente. che alcuni ricercatori vorrebbero curare con la “pillola dell’oblio”!

Abbiamo scavato dentro questa affascinante e capricciosa memoria poliedrica, mutevole, che cambia al cambiare delle condizioni interne ed esterne.
Una memoria che diventa in certi momenti collettiva e che si fa monito per il futuro.

E poi la nostalgia, quella intonata da Milan Kundera, nostalgia per una patria perduta o per un tempo che non puo essere ripetuto, nostalgia per qualcosa di mai vissuto (come nella “toska” russa”) o addirittura nostalgia del futuro…

Come sottolineava con grande arguzia Alessandro Morandotti: “C’e differenza tra l’aver dimenticato e non ricordare”.

… Voi pero non dimenticate il nostro appuntamento: a martedi prossimo!

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