Catania. Maxi truffa alla sanità pubblica, 21 mila morti ancora assistiti dal medico di base

Al termine di alcuni mesi di investigazioni condotte su una popolazione di oltre un milione e 100 mila cittadini, assistiti dai medici di base etnei, le Fiamme Gialle del nucleo di polizia tributaria hanno accertato che per circa 21 mila pazienti passati a miglior vita, continuavano ad essere prestati servizi di assistenza da parte dei loro medici di base, almeno per quanto attiene l’erogazione da parte della AUSL 3 della quota mensile, pari a circa sei euro.
Molti defunti, peraltro, hanno goduto dell’assistenza medica per un periodo superiore a 35 anni, senza che nessuno si accorgesse della loro “prematura” scomparsa.
Per l’indagine i finanzieri si sono avvalsi dei dati forniti dalla stessa AUSL 3 relativi agli assistiti e quelli provenienti dai vari “uffici Anagrafe” dei Comuni della provincia. Detti dati, una volta “incrociati” grazie all’ausilio delle tecnologie informatiche, hanno rilevato la “triste” notizia.
I risultati del complesso quadro investigativo, sono al vaglio della Corte dei conti per le valutazione dei profili di responsabilità amministrativa per danno erariale, mentre si sta valutando l’eventuale sussistenza di reati da sottoporre all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria.