Catania-Bologna 1-2, 19° e ultima d’andata

CATANIA- Una sconfitta totalmente inattesa: sgradita, sgadevole, sgarbata. Il Massimino era una fortezza? Un tabu per tutti? Udinese, Lecce e Bologna han portato via da qui 7-punti-7. Ma e pur vero che meno di un mese fa dalle parti di piazza Spedini cadde rovinosamente la stella della Roma, che – detto per inciso – da almeno 3 mesi a questa parte ha sbagliato solo la partita persa a Catania.
Una sconfitta contro una diretta rivale. Rivale per quella salvezza anticipata che continua ad essere un obiettivo all’ampia portata di un undici che quando vuole sa come dettar legge e lasciare agli altri le briciole.
Come era successo nei primi 36 minuti della tenzone con “l’amico” Mihajlovic ( ex-compagno di Zenga alla Sampdoria meta anni ’90 ). Tutto lasciava… …presagire un altro pomeriggio da leoni, da “Massimino fortezza casalinga inespugnabile”. E invece no: perche salta fuori come da un cassetto aperto a caso l’episodio nefasto.
Gia il signor Ayroldi ( di gran lunga il peggiore in campo ) negava sullo 0-0 un gigantesco rigore per respinta di Terzi con la mano a pochi centimetri dalla linea di porta su tiro di Mascara. Sarebbe stato gol se Terzi non fosse stato li, sarebbe stato rigore se l’arbitro pugliese avesse fischiato un tipo di fallo che fatto da uno dei nostri ( vedi Telizzi a Napoli ) e rigore, fatto da altri “ci puo essere l’involontarieta, la distanza era minima”.
Cosi e, se vi pare. Dicevamo, dopo il rigore non dato c’e un’altra storia: minuto fatale 37?, Izco affonda si i tacchetti sulla calza di Bombardini che si accascia. Non e una partita cattiva, non e che Izco abbia fama di “macellaio” dei piedi altrui. Non e che Marianito volesse rompere Bombardini. Ayroldi sventola il rosso, c’e capitan Mascara che va a discutere. Nisba: foglietto rosso e Izco esci dal campo. Manie di protagonismo, voglia di apparire. Un’espulsione di cui nessuno sentiva il bisogno, un rosso che di fatto cambia la partita. Lo ammettera anche Mihajlovioc a fine gara. Il Catania deve cambiare i piani tattici, rivedere financo gli obiettivi con ancora un’ora e passa di gioco.
Riavvolgendo il nastro diciamo che Zenga era sceso in campo col 3-5-2 puro, senza Stovini, con Morimoto dal primo, con Izco e Tedesco sulle fasce. Il Bologna con un 4-5-1 che la diceva lunga sulle intenzioni del tecnico belgradese, aldila delle sue dichiarazioni settimanali dove vaticinava anche un successo dei suoi ( poi avveratosi ). In quella prima mezz’ora c’era gara solo da un lato. Punizione di Mascara bassa, Antonioli miracolo in angolo a smanacciare. Poi Morimoto schow: di destro, di sinistro, da vicino, da lontano con palla alta o bassa.
Antonioli rispolvera il blasone dei suoi scudetti e para alla grande. Minuto 37: basta, finito.
In 10 il Catania sbanda, non e piu sicuro di se. Non sa piu se provare a vincere o addormentare la gara. Ed ha un grande demerito, il Catania: si disunisce, regala 20 minuti e passa del secondo tempo al Bologna che nel giro di 4 minuti segna due gol fotocopia con colpi di testa da dentro l’area lasciata vuota al centro. Una follia che nel dopo gara fa arrabbiare il presidente etneo. E’ sufficiente un espulsione di un laterale – perdipiu in casa – per mandare in tilt una squadra che stava affrontando il mediocre Bologna? Con piu di 35 minuti da giocare sullo 0-2 Zenga tenta il tutto per tutto e man mano ammassa truppe ( leggasi attaccanti ) sulla prima linea nella speranza di riaprire il match. Alla fine si chiude con un assurdo 3-2-4 con Paolucci, Plasmati, Morimoto e Mascara in campo insieme. Capita un rigorino per solito mani di Terzi. Stavolta la massima punizione sembrerebbe non starci. Insomma un’altra decisione di Ayroldi che lascia perplessi. E non riapre la gara perche Antonioli respinge il tiro un po’ centrale di Peppe che a prescindere merita da noi un voto alto, la tensione fa brutti scherzi a volte, Mascara e rigorista solo da quest’anno. Finora aveva messo dentro i due penalty assegnati all’Elefante quest’anno. Se fosse entrato quel rigore avrebbe riacceso tutto. E invece il Catania si spegne, il Bologna sembra quasi fare torello. Ci pensa Paolucci a rigirare la frittata a 5 dal termine. Punizione battuta velocemente da Tedesco sulla sinistra e rapace e rabbiosa conclusione dl bomber scuola Juve che a giro di sinistro la mette dentro. C’e troppo poco tempo, dopo il rosso a Zenga ce n’e uno anche per Mihajlovic. E’ l’epilogo di un pomeriggio triste.
Il Catania chiude il giro di boa con 2 sconfitte ma con +10 sulla zona-B, migliora il girone d’andata dell’anno scorso ( +3 ) e pensa gia al Genoa. Che brividi.
ECCO IL TABELLINO COMPLETO:
Catania (3-5-2): Bizzarri 6, Silvestre 5.5, Terlizzi 5 (16′ st Paolucci 6.5), Silvestri 5.5, Izco 5.5, Ledesma 6 (1′ st Sardo 5), Carboni 6, Biagianti 5.5 (27′ st Plasmati sv), Tedesco 5.5, Mascara 5, Morimoto 6. (20 Acerbis, 3 Sabato, 6 Stovini, 25 Martinez). All. Zenga 5.
Bologna (4-5-1): Antonioli 7, Zenoni 6, Terzi 5.5, Moras 5.5, Bombardini 6, Adailton 6.5 (39′ st Rodriguez sv), Mingazzini 6, Volpi 6, Amoroso 6.5 (34′ st Casarini sv), Valiani 6.5, Di Vaio 6.5. (15 Colombo, 14 Castellini, 23 Lanna, 41 Marazzina, 77 Coelho). All. Mihajlovic 6.5.
Arbitro: Ayroldi di Molfetta 4.5.
Reti: nel st 4′ Di Vaio, 8′ Adailton, 40′ st Paolucci.
Note: angoli 9-8 per il Catania. Recupero 1′ e 3′. Espulsi Izco (37′ pt) per fallo su Bombardini e gli allenatori del Catania, Zenga (5′ st), e del Bologna, Mihajlovic (47′ st), entrambi per proteste. Ammoniti Valiani, Moras e Mascara per gioco falloso. Spettatori sedicimila